BAMBINI SUPER-ECOLOGICI

ARCHITECTURE | MVRDV

Come si riduce tangibilmente la riduzione delle emissioni di carbonio? Ecco la soluzione: lo Shenzhen Women & Children’s Centre.

L’intervento dello studio MVRDV consiste nella trasformazione di una vecchia torre (costruita nel 1994) a uso misto in un grattacielo vivace e colorato che ospita un hotel e una vasta gamma di strutture per il benessere di donne e bambini. Attraverso il mantenimento della struttura originale, è stato possibile prevenire emissioni di carbonio di proporzioni enormi.

Ma anche il design degli spazi interni è diretto a ridurre le emissioni operative dell’edificio. Una griglia di telai esterni multicolori aumenta la profondità della facciata di un metro, il che riduce la radiazione solare in estate del 43%, mentre le finestre apribili riducono l’uso dell’aria condizionata.

Sia dentro che fuori, il colore rivoluziona il modo di vivere l’ambiente collettivo e partecipa a una vasta strategia ambientale.

 

Super-ecological children – How do you tangibly reduce carbon emissions? Here is the solution: the Shenzhen Women & Children’s Centre.

The intervention by MVRDV consists of transforming an old mixed-use tower (built in 1994) into a lively and colorful skyscraper that houses a hotel and a wide range of facilities for the well-being of women and children. By maintaining the original structure, it was possible to prevent carbon emissions of enormous proportions.

But the design of the interior spaces is also aimed at reducing the operational emissions of the building. A grid of multicolored external frames increases the depth of the façade by one meter, which reduces solar radiation in summer by 43%, while the opening windows reduce the use of air conditioning.

Both inside and out, color revolutionizes the way of experiencing the collective environment and participates in a broad environmental strategy.

L’INTONACO COME TELA

WALL ART | BETTY LARKIN

Nella header della sua pagina Instagram lei si definisce “designer”, ma noi che la seguiamo da tempo siamo propensi a riconoscere i suoi lavori come vere e proprie installazioni artistiche.

Betty Larkin intrattiene con le superfici murarie un rapporto simbiotico, sia che si trovino all’esterno sia che siano al chiuso, indipendentemente dalle rispettive dimensioni.

Le sue opere consistono in griglie geometriche attraversate da linee aspre e irregolari, che sembrano i margini di fogli strappati.

I campi così definiti vengono riempiti di colore fino a comporre delle palette molto sofisticate, ricche di nuance ma sempre molto coerenti e armoniche.

Gli interventi dell’artista californiana sono indifferenti alla conformazione liscia o ruvida del supporto edilizio, ma rappresentano vere e proprie sovrapposizioni poetiche in grado di conferire ai micro-paesaggi una forte personalità.

 

Plaster as canvas – In the header of her Instagram page she defines herself as a “designer”, but we who have been following her for a long time are inclined to recognize her works as true artistic installations.

Betty Larkin maintains a symbiotic relationship with wall surfaces, whether they are outdoors or indoors, regardless of their respective dimensions.

Her works consist of geometric grids crossed by rough and irregular lines, which look like the edges of torn sheets of paper.

The fields thus defined are filled with color to compose very sophisticated palettes, rich in nuances but always very coherent and harmonious.

The interventions of the Californian artist are indifferent to the smooth or rough conformation of the building support, but represent true poetic superimpositions capable of giving the micro-landscapes a strong personality.

ROLLING ART

PUBLIC SPACE ART | ELTONO

A quanto pare, il clima olimpico si è propagato nell’intero territorio parigino. Modo n. 59 è la più recente installazione (“generative painting”) a firma di Eltono, uno degli artisti più brillanti sul fronte della street art. A Meudon, cittadina della banlieue sudoccidentale della capitale, è stato appena completato lo skatepark frutto di una sinergia tra istituzioni ed enti pubblici.

L’assetto della pista, particolarmente ampia, si presenta come un sistema articolato e diffuso. Sui trampolini, il cemento armato a vista si alterna con delle zone sottoposte a “decorazione”,

dove è il legame tra geometria e colori brillanti a dominare la scena ricreativa.

L’artista, classe 1975 con decennale esperienza a Madrid, non si dilunga in concettualizzazioni: è la sua opera a parlare grazie all’interazione con i ragazzi. Anzi, più che di “public art”, potremmo parlare di arte per la quotidianità.

 

Rolling Art – It seems that the Olympic climate has spread throughout the Parisian territory. Modo n. 59 is the most recent installation (“generative painting”) by Eltono, one of the most brilliant artists on the street art front. In Meudon, a town in the southwestern banlieue of the capital, the skatepark has just been completed, the result of a synergy between institutions and public bodies.

The layout of the track, particularly large, presents itself as an articulated and widespread system. On the trampolines, exposed reinforced concrete alternates with areas subjected to “decoration”,

where the link between geometry and bright colors dominates the recreational scene.

The artist, born in 1975 with decades of experience in Madrid, does not dwell on conceptualizations: it is his work that speaks thanks to the interaction with the kids. Indeed, rather than “public art”, we could talk about art for everyday life.

IL BOTTONE PROGETTATO

FURNITURE | KAOI

«Il nostro processo creativo inizia sempre con l’esplorazione di linee liberatorie, promuovendo creatività sconfinata e possibilità inesplorate. In un mondo saturo di luoghi comuni».

Attraverso queste parole, Kaoi, giovane marchio d’arredo tailandese, traccia le linee guida del proprio design, che vuole posizionarsi all’intersezione tra divertimento e comfort. Ma soprattutto il loro «obiettivo principale ruota attorno all’incoraggiamento del coinvolgimento attivo con il design. Aspiriamo a dare potere agli utenti affinché siano orgogliosi di far parte del processo creativo, assicurandoci che gli oggetti che portano nelle loro case diventino un’estensione delle loro personalità uniche. Questa filosofia è racchiusa nel nostro motto “Progettato per essere progettato”, che riflette la nostra convinzione che i design e le possibilità siano davvero illimitati». Lo sgabello Bjorn non corrisponde in pieno a questa visione?

 

The designed button – «Our creative process always begins with the exploration of liberating lines, promoting boundless creativity and unexplored possibilities. In a world saturated with clichés».

Through these words, Kaoi, a young Thai furniture brand, traces the guidelines of its design, which aims to position itself at the intersection of fun and comfort. But above all, their «main goal revolves around encouraging active engagement with design. We aspire to empower users to be proud to be part of the creative process, ensuring that the objects they bring into their homes become an extension of their unique personalities. This philosophy is encapsulated in our motto “Designed to be designed”, which reflects our belief that designs and possibilities are truly limitless». Doesn’t the Bjorn stool fully correspond to this vision?

TEMPLI DI TERRACOTTA

ARCHITECTURE | ARCHITECTURE COYOTE

Una configurazione sapiente e giocosa di volumi interconnessi crea un’alternanza tra pieni e vuoti, tra colore e ombra. Nella città messicana di Tulum, nella penisola dello Yucatan, è stato appena inaugurato Tulix, un complesso di 39 abitazioni unifamiliari, disposte in due file parallele a volumi sfalsati, caratterizzato da ventilazione incrociata e da un’efficace illuminazione naturale.

Questa composizione scultorea, a firma dello studio Architecture Coyote, è definita da un rivestimento tradizionale locale, il “chukum”, una miscela di resina dell’albero omonimo con cemento e calcare, che conferisce al progetto una propria identità.

I volumi sono molto lineari e monolitici, ma il color terracotta crea un clima visivo accogliente e sereno, in un gioco di delicati chiaroscuri, di spazi stratificati, cui partecipano vasche d’acqua e vegetazione autoctona, a proseguimento della giungla adiacente.

 

Terracotta temples – A clever and playful configuration of interconnected volumes creates an alternation between full and empty spaces, between color and shadow. In the Mexican city of Tulum, on the Yucatan peninsula, Tulix, a complex of 39 single-family homes has just been inaugurated, arranged in two parallel rows with staggered volumes, characterized by cross ventilation and effective natural lighting.

This sculptural composition, designed by the Architecture Coyote studio, is defined by a traditional local covering, the “chukum”, a mixture of resin from the tree of the same name with cement and limestone, which gives the project its own identity.

The volumes are very linear and monolithic, but the terracotta color creates a welcoming and serene visual climate, in a play of delicate chiaroscuro, of layered spaces, in which pools of water and native vegetation participate, as a continuation of the adjacent jungle.

 

GRANDEUR, SPLENDEUR, COULEUR

RESTAURATION | LE GRAND PALAIS

L’iconico edificio parigino Le Grand Palais è stato riaperto di recente per le Olimpiadi dopo un importante restauro curato da Chatillon Architectes e sponsorizzato da Chanel.

Tra la conclusione del cantiere e l’installazione delle strutture provvisorie per le gare di scherma, l’edificio ha rivelato tutta la sua stupefacente bellezza. L’intervento lo ha riportato al 1900, quando venne inaugurato per l’Expo.

Oltre a ripensare l’accesso pubblico rimuovendo muri e separazioni installati nel tempo e ad aumentare l’accessibilità pubblica complessiva del 60%, lo studio francese ha concentrato la propria attenzione soprattutto sulle strutture in ferro: i bellissimi balconi sono stati rinforzati e il rivestimento è stato completamente restaurato. Per la verniciatura è stato confermato il colore storico, ovvero un verde-giallo chiaro e di media saturazione.

 

Grandeur rhymes with splendor – The iconic Parisian building Le Grand Palais was recently reopened for the Olympics after a major restoration by Chatillon Architectes and sponsored by Chanel.

Between the completion of the construction site and the installation of the temporary structures for the fencing competitions, the building revealed all of its astonishing beauty. The intervention brought it back to 1900, when it was inaugurated for the Expo.

In addition to rethinking public access by removing walls and separations installed over time and increasing overall public accessibility by 60%, the French studio focused its attention above all on the iron structures: the beautiful balconies were reinforced and the cladding was completely restored. The historic color of the paintwork was confirmed, that is, a light, medium-saturated yellow-green.

 

MORBIDEZZA INFINITA

FURNITURE | BLASTATION

Il tema dell’imbottito componibile, inaugurato negli anni ’60, sembra attrarre ancora designer e aziende produttrici. Lo dimostra Bob, il sistema-divano frutto di una collaborazione assai allargata: oltre ad aggregare i pezzi, sono entrate in sinergia anche varie competenze del settore dell’arredo.

Blåstation è un marchio di spicco nella scena del design nordeuropeo, sempre orientato all’interpretazione della contemporaneità, mentre Kvadrat è leader nel campo dei tessuti d’arredo, con partecipazioni trasversali. Infine, Stefan Borselius, valente progettista, intrattiene con Blåstation una collaborazione di lunghissima data.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una nuova hit del design svedese, dove il tema della personalizzazione cromatica è al centro: il cliente può stabilire la palette cromatica, la forma e le dimensioni del divano semplicemente sommando i moduli e i setti divisori.

 

Infinite softness – The theme of modular sofas, inaugurated in the 1960s, still seems to attract designers and manufacturing companies. This is demonstrated by Bob, the sofa system that is the result of a very broad collaboration: in addition to aggregating the pieces, various skills in the furniture sector have also entered into synergy.

Blåstation is a leading brand in the Northern European design scene, always oriented towards the interpretation of contemporaneity, while Kvadrat is a leader in the field of furnishing fabrics, with transversal participations. Finally, Stefan Borselius, a talented designer, has had a very long-standing collaboration with Blåstation.

In short, there are all the ingredients for a new hit in Swedish design, where the theme of chromatic customization is at the center: the customer can establish the color palette, shape and dimensions of the sofa simply by adding the modules and the dividing partitions.

BIANCO, MA NON SOLO

ARCHITECTURE | KYRIAKOS MILTIADOU

L’architetto Kyriakos Miltiadou, autore di questo progetto, lo definisce come “uno dei progetti preferiti, che mi ricorda Rothko e il suo giallo su viola del 1956”.

Certamente l’osservatore è colpito da questa casa unifamiliare battezzata Domus Maya, situata ai margini di Nicosia, capitale di Cipro. E non certo per il solo candore.

L’edificio si presenta come un prisma scolpito e incastonato all’interno di un muro protettivo, creando un gioco unico di luce e spazio. Gli spazi sono progettati all’insegna del rigore sia formale che funzionale: la parte curiosa sta nella piccola porta giallo limone che la mette in relazione con il mondo esterno. Uno scherzo? Un divertissement architettonico? Una evocazione simbolica? Non lo sappiamo, ma è sufficiente questo dettaglio per aprire un nuovo approccio all’interpretazione di questo manufatto, che sicuramente rispecchia una mediterraneità assai sofisticata.

 

White, but not only – Architect Kyriakos Miltiadou, author of this project, defines it as “one of my favorite projects, which reminds me of Rothko and his yellow on purple from 1956”.

The observer is certainly struck by this single-family house named Domus Maya, located on the outskirts of Nicosia, the capital of Cyprus. And certainly not just for its whiteness.

The building appears as a sculpted prism set inside a protective wall, creating a unique play of light and space. The spaces are designed with both formal and functional rigor: the curious part is in the small lemon yellow door that connects it to the outside world. A joke? An architectural divertissement? A symbolic evocation? We don’t know, but this detail is enough to open a new approach to the interpretation of this artifact, which certainly reflects a very sophisticated Mediterranean style.

LE SEDUTE DI CHROMO SAPIENS

FURNITURE | LE FRENCH DESIGN

Le French Design è un ente che supporta le aziende nella loro trasformazione creativa, incuba i loro progetti e contribuisce alla loro promozione. Attraverso mostre, convegni e una forte presenza digitale in immagine e 3D, promuove l’arte di vivere francese nei cinque continenti, in un mondo alla ricerca di significato ed emozione.

Aperta fino al 15 settembre nella sede parigina, la mostra “Chromo Sapiens” evidenzia, oltre al suo effetto benefico ed energizzante, il ruolo strategico del colore nell’arredo.

Cinque assi principali ne decifrano l’uso tonificante nelle diverse fasi della creazione, produzione e perpetuazione di un marchio o di uno stile.

Come in una maliziosa cartella colori, sono riunite una ventina di sedute realizzate da designer, architetti, marchi ed editori francesi, sia in produzione industriale sia artigianalmente. La gamma delle lavorazioni è amplificata dal tocco finale della scenografia ultra-pop e a basso impatto curata dallo studio Uchronia.

 

Chromo sapiens seats – Le French Design is an organization that supports companies in their creative transformation, incubates their projects and contributes to their promotion. Through exhibitions, conferences and a strong digital presence in images and 3D, it promotes the French art of living on five continents, in a world in search of meaning and emotion.

Open until September 15th at the Parisian headquarters, the “Chromo Sapiens” exhibition highlights, in addition to its beneficial and energizing effect, the strategic role of color in furniture.

Five main axes decipher its invigorating use in the different phases of creation, production and perpetuation of a brand or style.

As in a mischievous color chart, around twenty seats made by French designers, architects, brands and publishers are brought together, both in industrial production and by hand. The range of workmanship is amplified by the final touch of the ultra-pop and low-impact scenography curated by the Uchronia studio.

gory of Pop.

DALL’IDEA AL COLORE

PAINTING | VALERIO ADAMI

È in corso a Milano, presso il Palazzo Reale, una mostra monografica dedicata a Valerio Adami (fino al 22 settembre 2024), uno degli artisti di maggior spicco nel campo della pittura del secondo 900. Tra gli anni ‘70 e ’80, la sua opera è stata oggetto di uno sguardo attento da parte non solo della critica d’arte, del collezionismo e del pubblico, ma anche di filosofi e intellettuali di varia estrazione. In altre parole, è stato considerato uno dei corifei del pensiero postmoderno, soprattutto nella transizione dal classicismo alla decostruzione.
In questa sede non vogliamo indagare su questa sfera, ma riconoscere la sua efficacia in termini di uso del colore. Le forme di sua creazione sono campi a tinte unite separati da linee nere, che decostruiscono e ricompongono l’immagine, definendo sommariamente anche i dettagli interni alla figura. La mostra si intitola “Pittore d’idee”, ma siamo colpiti dal passaggio dall’idea alla visione, attraverso una ricerca cromatica assai potente e innovativa, che oltrepassa la semplice categoria del Pop.

(una parte delle immagini è stratta dal sito palazzorealemilano.it, le altre liberamente dal web)

 

From idea to color – A monographic exhibition dedicated to Valerio Adami is currently underway at the Palazzo Reale in Milan (until September 22, 2024), one of the most prominent artists in the field of painting in the second half of the 20th century. Between the 1970s and 1980s, his work was the object of careful scrutiny not only by art critics, collectors and the public, but also by philosophers and intellectuals of various backgrounds. In other words, he was considered one of the leaders of postmodern thought, especially in the transition from classicism to deconstruction.
Here we do not want to investigate this sphere, but to recognize its effectiveness in terms of the use of color. The forms he created are solid-colored fields separated by black lines, which deconstruct and recompose the image, also summarily defining the details inside the figure. The exhibition is titled “Painter of Ideas”, but we are struck by the passage from idea to vision, through a very powerful and innovative chromatic research, that goes beyond the simple category of Pop.