LA GIUNGLA SECONDO MIUCCIA

FASHION STORE | PRADA

Prada è anche sperimentazione progettuale su livelli molto elevati. E non solo sulle passerelle.

Per il lancio al pubblico della collezione primavera-estate 2020, il marchio milanese ha allestito un corner-installazione alle Galeries Lafayette di Parigi – presente fino al 10 febbraio – decisamente sbalorditivo, intitolato Hyper Leaves. Un gazebo dalle forme molto tradizionali (da giardino pubblico, da luna park) viene trasposto in forme psichedeliche. Sulla struttura vede brillante vengono sovrapposti ritmicamente tubi al neon. Lo stesso trattamento viene esteso ai pilastri adiacenti. Elemento unificatore dello shop, un tappeto in tinta dal perimetro curvo.

Secondo le recenti tendenze cromatiche nel campo del retail, il verde si sta rivelando un vero colore da guerrilla marketing, dalla forte personalità ma capace di incidere sullo sguardo del visitatore e di adattarsi alla personalità dei brand più diversi.

PERIFERIA IN GIALLO E AZZURRO

ARREDO URBANO | MILANO

Mentre il capoluogo lombardo si fa prendere dalla vertigine delle architetture futuristiche, a operazioni di tono più dimesso viene affidato il compito di riqualificare aree periferiche. Un restyling a buon mercato, spesso sbrigativo, che però cerca di restituire un senso urbano a zone marginali e comunque ricche di risorse relazionali.

Di recente, in zona NoLo, è stato ridisegnato il parterre di un nodo viario in cui convergono, senza una regola precisa, quattro strade, creando uno spazio incerto. Contestualmente alla riorganizzazione viabilistica, è stata ritagliata un’isola a uso pedonale senza particolari accorgimenti costruttivi: l’asfalto è stato verniciato a geometrie in giallo e azzurro, creando un impatto cromatico molto forte nel grigiore della preesistenza edilizia.

Un disegno percepibile solo a volo d’uccello, aperto al deterioramento veloce, che però apre quel distretto a tante possibilità di reinterpretazione paesaggistica e funzionale.

COLORE DAL CRISTALLO

INTERIOR | WENZEL HABLIK

Wenzel Hablik raccontava che fu decisiva, come sorgente di ogni sua creazione artistica, la visione del colore rifratto da un cristallo, avvenuta durante l’infanzia. I suoi lavori di grafica, pittura e design vengono ricondotti alla sfera dell’Espressionismo tedesco, ma egli fu un vero outsider, poiché inondava ogni tema con un’energia del tutto personale, veicolata soprattutto dall’uso del colore.

Interprete trasversale e originale delle avanguardie tra le due guerre, ci lascia dei disegni prospettici di alcuni interior che sfuggono ai cliché della moda o del gusto di allora. Influenze del Bauhaus, del Déco, dello Jugendstil e del Futurismo si fondono in una sintesi personalissima e fantasiosa.

Il suo concept più suggestivo, a tempera su carta, è forse quello per una sala da ballo, del 1924. Geometrismo super-dinamico e una palette cromatica vivacissima anticipano, di parecchi decenni, un’atmosfera psichedelica tipica delle moderne discoteche.

SETTE TORRI SHOCKING

LAND ART | UGO RONDINONE

Nel deserto del Nevada sono atterrati nel 2016, come scariche elettriche, sette totem lapidei. Essi costituiscono l’installazione dell’artista svizzero Ugo Rondinone, che ha impilato dei massi di roccia a spacco, per un’altezza media di circa 10 metri. E li ha dipinti con colori a contrasto: neutri, saturi e perfino fluo.

L’autore spiega che «Seven Magic Mountains parla di confini e incroci, di isolamento e raccoglimento, di equilibrate meraviglie e colori eccessivi, della differenza tra il deserto e le luci della città. Seven Magic Mountains suscita continuità e solidarietà tra l’artificiale e il naturale, tra l’umanità e la natura».

L’opera, voluta dal Nevada Museum of Art e tuttora disponibile nonostante sia stata superata la scadenza del 2018, intrattiene con il paesaggio un rapporto esplosivo. Pur nel conflitto tra figure e sfondo, entrambe esprimono la bellezza della materia cruda e arcaica.

COLORE DI QUARTIERE

URBAN ART | AMSTERDAM HEESTERVELD

Il quartiere residenziale di Heesterveld, situato nell’hinterland meridionale di Amsterdam, è un vero e proprio incubatore di progettazione partecipata. Qui ogni creativo (grafici, musicisti, artisti visivi, dj, ecc.) mette a disposizione le proprie competenze per la qualificazione dell’ambiente collettivo e della socialità. Chiaramente in senso multidisciplinare.

Tra attività culturali e intrattenimento, quell’area non soffre il degrado che normalmente accompagna le periferie. Fa parte di quel programma anche l’intervento cromatico per il restyling delle facciate di una delle quattro corti che compongono il quartiere. Progettato da Floor Wesseling, consiste nell’applicazione di enormi strisce colorate sui pannelli prefabbricati preesistenti.

Quegli spazi a tinte vivaci, ora, sono lo sfondo di manifestazioni di vario tipo, sia diurne che serali. Insomma, hanno rappresentato l’innesco della vera vitalità di quell’area.

PAROLE A COLORI

RETAIL INTERIOR | WUTOPIA LAB

Solitamente la personalità delle librerie è discreta, neutra, per far sì che l’occhio del cliente possa farsi strada agevolmente tra reparti, copertine e titoli. Di avviso completamente diverso il Wutopia Lab, insediato a Shanghai, che di recente ha progettato il nuovo bookstore Zhongshu, aperto a Suzhou.

L’arredo e il sistema espositivo del negozio si basano su forme fluide ma rigorose, forse per non soverchiare il prodotto editoriale. Tuttavia, quando lo sguardo si rivolge verso l’alto, si apre un effetto magico. Una sequenza di fogli metallici, a sagoma curva ma variabile, raccordano il soffitto con le vetrate. Quelle lastre, essendo traforate, appaiono lievi ed eteree, con giochi di semitrasparenza. E sono verniciate con i colori dell’arcobaleno, che sfumano progressivamente l’uno nell’altro. Una metafora gioiosa, che vede la diffusione del sapere come apertura di nuovi orizzonti e come trasformazione del pensiero.

ELEFANTI IN TECHNICOLOR

URBAN ART | CATANIA

L’installazione firmata da Salvo Ligama in piazza dell’Università a Catania si ispira chiaramente all’elefante della fontana che, nel corso dei secoli, è diventata l’emblema artistico della città iblea.

Lo scorso 22 novembre la piazza è stata invasa da un ristretto branco di 4 elefanti in vetroresina bianca. Subito dopo l’artista siculo è intervenuto con affascinanti applicazioni cromatiche sulla “pelle” dei pachidermi, secondo chiazze irregolari e diverse da esemplare a esemplare.
Spiega Vincenzo Tomba, direttore dell’Accademia di Belle Arti locale, che ha patrocinato l’iniziativa: «Ligama ha scomposto e dissolto in un’immagine reale la realtà delle nuove generazioni, rendendo gli elefanti come i pixel, atomi di una nuova materia inconsistente».

In altri termini, il colore vuole simboleggiare una Catania legata alla propria identità ma anche inclusiva, aperta a stimoli culturali e a nuovi scenari sociali.

L’installazione sarà presente fino al prossimo 6 gennaio.

PASTELLO SOFFICE

FURNITURE DESIGN | DERLOT

Il talento di Alexander Lotersztain, giovane progettista australiano, sta dando filo da torcere al mondo del design europeo. Con Derlot, la linea sua linea d’arredo autoprodotta, propone elementi dal mood contemporaneo, dal forte appeal formale e tipologico.

Il marchio ha appena lanciato Tetromino Soft, una collezione di imbottiti componibili, costituita da un abaco di elementi di formati diversi ma dalle geometrie molto semplici, con spigoli a doppia aletta.

Del tutto insolita la compilazione della palette cromatica. Lotersztain sceglie numerose tinte, tutte di tono pastello. I colori appaiono luminosi e brillanti, tuttavia senza eccesso di saturazione. Ciò si pone in controtendenza rispetto al trend dei tessuti da divano nei toni del grigio (preferibilmente scuro) o della pelle nera.

Il tessuto delle sedute è a effetto tema, mentre i cuscini supplementari sono in velluto.

SCATOLE AMICHE

ARCHITETTURA | RICARDO LEGORRETA

Nel panorama storiografico del Modernismo, la figura di Ricardo Legorreta occupa un posto del tutto particolare. Seguace di Luis Barragàn, l’architetto messicano azzera la differenza di scala tra le diverse tipologie d’intervento attraverso l’uso del colore, sfidando il tabù razionalista della decorazione applicata. Ma per Legorreta l’elemento cromatico non è un semplice attributo. Anzi, unifica la sua poetica, basata sul rapporto magico tra tinta unita, luce e ombra, come auspicava Le Corbusier. Le sue opere sono dipinti di astrattismo geometrico che diventa tridimensionale.

Mentre il Movimento Moderno rivendicava l’“onestà” visiva del materiale architettonico, le austere forme platoniche di Legorreta si affidano unicamente all’involucro intonacato come foriero di emozione. Secondo uno spirito tutto latino – abbondantemente esportato negli USA – l’immagine dell’edificio fa presa sull’immaginario collettivo e diventare friendly.

SPESA COLORATA

LARGE RETAILERS | SOLERA

Recentemente è stato inaugurato il nuovo punto vendita Solera, brand importante della grande distribuzione in territorio tedesco. Il progetto è stato affidato allo studio valenciano Masquespacio, che ha escogitato un modo decisamente nuovo di identificare e organizzare gli spazi di un supermercato.

Sicuramente è l’uso del colore a creare una forte integrazione tra interno ed esterno, tra grafica e arredo, tra percorsi e punti di interesse specifico. I designer, già noti per altri recenti (e coloratissimi) lavori nel campo del retail, danno vita a un linguaggio visivo perentorio ma friendly, ai limiti del pop, per creare un ambiente accogliente e stimolante. Anche forme e geometrie risultano particolarmente elementari e leggibili.

Giallo limone, rosso e turchese formano una palette limpida che spicca sul nero, destinato a neutralizzare visivamente le parti edilizie e strutturali preesistenti.