ARANCIO CINETICO

PARKING | SANTA MONICA

Il parcheggio fuori terra è un tema progettuale ibrido: ha un carattere strettamente tecnico ma deve assumere il più possibile le sembianze di un normale edificio.

Una soluzione assai brillante è stata individuata dal workshop Behnisch Architekten + Studio Jantzen a proposito del nuovo Parking pubblico di Santa Monica, in California, dove i progettisti hanno giocato in senso cromatico per il trattamento del prospetto.

Il volume rimane semi-aperto grazie a una schermatura modulare in lamiera bianca traforata, a filo-facciata. A conferire una forte personalità alla superficie verticale, una sequenza di pannelli triangolari a sbalzo. Il loro orientamento asimmetrico, unito alla variazione progressiva del colore tra giallo e rosso, crea un vero e proprio piano cinetico. Anche la scala esterna, con parapetto rosso fuoco, decreta la valenza cinetica di questa architettura dal forte contenuto cromatico.

CELLULE DI VETRO

SCULTURA | JIYONG LEE

La magia del vetro deriva proprio dall’uso inconsueto del colore. Se siamo abituati alla tinta piena, qui viene sfumata con un effetto frosty. Questa soluzione è opera dell’ingegno artistico di Jiyong Lee, che vive e lavora nell’Illinois.

La serie intitolata “Segmentazione” è ispirata dal fascino esercitato dai processi trasformativi della cellula. L’artista dichiara che «il vetro ha trasparenza e traslucenza, due qualità che fungono da metafore perfette per ciò che è noto e ignoto riguardo alle scienze della vita. Le forme segmentate e geometriche del mio lavoro rappresentano cellule, embrioni, strutture biologiche e molecolari».

La serie Segmentation è sottile e silenziosa ma strutturalmente complessa. Il vetro solido viene lavorato a freddo mediante taglio, laminazione, intaglio e processi di raffinazione.

Le facce colorate giocano attraverso i corpi traslucidi, creando uno splendore opulento.

ATTRAVERSAMENTI CROMATICI

STREET ART | CHRISTO GUELOV

Nella maggior parte dei casi, le opere d’arte site specific nel tessuto urbano rivestono un carattere di autonomia rispetto all’esistente. Al contrario, il recente lavoro di Christo Guelov nelle strade di Madrid, denominato “Funnycross”, si confronta con la vita urbana nella sua quotidianità e con l’uso del suolo pubblico.

L’artista bulgaro dipinge gli interstizi delle strisce pedonali (che lui stesso definisce “noiose”) con pattern geometrici a colori supervivaci, con l’intento di sensibilizzare i cittadini a un corretto attraversamento delle strade, oltre a riqualificare in termini creativi e giocosi il paesaggio urbano. A ogni attraversamento corrisponde una soluzione grafica diversa.

Siamo di fronte a un esperimento dinamico, tutt’altro che autoreferenziale, che mette strettamente a contatto arredo urbano e arte: in questo caso, senza l’uno non ci sarebbe neanche l’altra.

PARIGI COME MURANO

URBANSCAPE | RUE CRÉMIEUX

Una viuzza residenziale, un po’ appartata, ma con qualche turista incuriosito. Due cortine di case unifamiliari a tre piani fuori terra, con tanti vasi sul marciapiede.

Sembra di essere nella coloratissima Murano. E invece siamo a Parigi, nella zona della Gare de Lyon, in una via dall’atmosfera un po’ fiabesca. Nel corso degli anni, i residenti hanno consolidato l’abitudine di tinteggiare le facciate con colori vivaci, che non hanno nulla a che vedere con il beige delle pietre calcaree tradizionalmente utilizzate per gli edifici di età hausmanniana.

Un esperimento (spontaneo) nel paesaggio urbano che è anche un atteggiamento sociale: oltre ad avere ottenuto la pedonalizzazione della via, già caratterizzata da una forte omogeneità tipologica, la comunità di rue Crémieux si è “appropriata”, in senso semantico, di una micro-scena urbana.

PER GUSTARE LA BIRRA

INTERIOR | HOPPA

La tradizione della birra ad Amsterdam è come quella della pizza a Napoli. Birrifici industriali e artigianali, assieme ai luoghi per la degustazione, sono una parte importante della cultura materiale olandese. In particolare, le birrerie rappresentano luoghi di aggregazione friendly, quasi domestici, dove il calore dell’atmosfera corrisponde all’allegria indotta dall’alcool…

Questa filosofia è perfettamente rintracciabile nella birreria Hoppa, inaugurata recentemente ad Amsterdam. Lo studio Concrete, autore del progetto di interior, non ricerca innovazione a tutti i costi ma solo un luogo accogliente e contemporaneo.

Gli elementi cromatici caratterizzanti sono due. Oltre agli arredi realizzati in un magnifico legno massello, le pareti sono tinteggiate in bianco (nella zona superiore) e in una caldissima tonalità di arancio che unifica, nella zona bassa, le pareti disarticolate e ricche di decorazioni a stucco.

FOLKLORE CROMATICO

DESIGN | MARNI

Un viaggio suggestivo nei colori e nelle atmosfere della Colombia, alla scoperta di tradizioni artigianali da preservare, alle quali Marni apporta il suo approccio innovativo.

La design week milanese (17-22 aprile) è stata per Marni un villaggio rurale in festa.

La “vereda” è un luogo in cui colori, sapori e folklore fanno da sfondo alla nuova collezione di arredi e accessori del noto fashion brand.

L’artigianalità, da sempre tratto distintivo dei progetti di Marni legati al Salone del Mobile, quest’anno si esprime attraverso più collaborazioni con comunità di zone diverse della Colombia che portano a Milano le loro tradizioni reinterpretate con un approccio ludico e sperimentale.

Nella location dell’esposizione, i visitatori sono stati accolti soprattutto da coloratissime amache in cotone tessuto a telaio, eredità delle comunità che popolano la costa atlantica del paese.

LA MAGLIERIA RIVOLUZIONARIA

FASHION | LUCA LARENZA

Le sue maglie, sia estive che invernali, sono delle tele pittoriche. Astratte, dove i campi cromatici si confrontano con esiti inconsueti.

Forte di approfondimenti da autodidatta, Luca Larenza, giovane designer casertano, cura innanzitutto la qualità dei filati e della manifattura secondo i canoni del prodotto di alta gamma. Le sue creazioni hanno introdotto nella moda maschile un linguaggio nuovo, anche se la grammatica (il colore, la geometria, il pull dal taglio semplice) è quella di sempre.

Nelle tinte unite, Larenza ricalca la tradizione, mentre nelle composizioni geometriche i colori sono combinati secondo codici cromatici del tutto nuovi. Le palette dei marroni si scontrano con quelle del blu… ma interviene il giallo limone a rendere il contrasto ancor più esplosivo.

Ma anche prese singolarmente, le nuance non sono mai banali.

(le immagini sono tratte da collezioni diverse)

UN SOGNO BLU

ARCHITETTURA | YVES SAINT LAURENT

Yves Saint Laurent era molto legato a Marrakech, città che recentemente ha dedicato un museo alla sua eccelsa opera. Nella città marocchina, lo stilista parigino possedeva un vero gioiello architettonico: la villa denominata “Jardin Majorelle”, nido di vacanza che condivideva con Pierre Bergé.

La casa, edificata nel 1937 per volontà del pittore Serge Majorelle in forme moresche, sorge all’interno di un complesso botanico preesistente, che il proprietario ha via via arricchito. Per la tinteggiatura delle facciate, venne scelto il blu che tutt’oggi vediamo, assai vicino alla tonalità del cobalto.

Al momento dell’acquisto, avvenuto nel 1980, Saint Laurent volle conservare ogni elemento di quell’edificio, compresi i colori originali. Seppur distante dalla tradizione architettonica marocchina, quel blu esprime un’energia tutta mediterranea, anche nei suoi contrasti con i dettagli gialli, arancio e verdi.

LA CASA DEI FIORI

ARCHITETTURA | WMA

In un progetto di qualsiasi tipo, l’uso dell’intera gamma cromatica – per intenderci: l’effetto-arcobaleno – è una delle scelte più insidiose, poiché si rischia caos visivo e il qualunquismo cromatico. Tuttavia, questo approccio procura un risultato interessante nel nuovo mercato dei fiori “Mercabarna” di Barcellona, progettato dallo studio WMA.

L’impianto commerciale sorge alla periferia del capoluogo catalano e si presenta come un parallelepipedo prevalentemente grigio, con strutture a vista. La facciata principale viene differenziata con da piani inclinati e asimmetrici, rivestiti da pannelli metallici verniciati sia in diverse tonalità di grigio sia in un variegatissimo booklet multicolor.

La sequenza cromatica, apparentemente casuale, contiene tonalità prevalentemente sature ma lievemente annerite, alternate a colori neutri e pastello.

Nel paesaggio periurbano, un caleidoscopio architettonico rispecchia quello floreale.

QUANDO I COLORI SONO… STUPEFACENTI

ARCHITETTURA | OKUDA SAN MIGUEL

A Denver, in Colorado, la cannabis è legale. Una premessa importante, dato che è appena sorto liberamente un tempio per il raduno dei cultori di quella sostanza vegetale. L’International Church of Cannabis è diventata in tempi brevi un vero e proprio scoop, non solo per l’unicità (per ora) del tema, ma anche per la stessa identità dello spazio. Questo si presenta, sul piano esclusivamente strutturale, come una chiesa di impronta classica: simmetria, grande navata, nervature gotiche, panche allineate e tanti, tanti “affreschi”. Ma sono i temi delle decorazioni pittoriche a fare la differenza. Okuda San Miguel, artista spagnolo, ha dipinto muri e volte con soggetti psichedelici, tra astratto e figurativo. Elementi surreali e onirici, palesemente legati agli effetti della marijuana, a colori accesi e contrastanti. Pattern multicolor si alternano a figure bizzarre e mistiche, forse esagerate rispetto alle visioni pacifiche prodotte dalla celebre erba.