LA SIGNORA DELLE PERLE

ARTE | JAN HULING

Oggi si definisce “beadist” (“addetta alle perle”), ma Jan Huling ha iniziato come designer di prodotti. I suoi meticolosi rivestimenti in perline avvolgono, con il semplice ausilio di colla e filo, oggetti trovati, secondo un linguaggio che elude le categorie rigorose di arte e di artigianato.

Le sue opere, il più delle volte basate su bambole o forme di animali, attingono a un inconscio collettivo fatto di fiabe, miti e misteri. Le superfici sono simili a gemme e la sua tecnica minuziosa non fa che aumentare la sensazione generale di meraviglia in chi le osserva.

L’artista americana afferma di avere come obiettivo «la trasformazione di forme scultoree banali in opere d’arte spettacolari, significative e ipnotiche. Ogni pezzo è una meditazione di colore e forma, motivo e consistenza cui è permesso crescere organicamente senza schemi o schizzi. A ogni nuova fila di perline vedo più chiaramente emergere la personalità del pezzo e mi dice quale colore deve seguire, quale linea deve intersecare. Ascolto».

The lady of the beads – Today she calls herself a “beadist”, but Jan Huling started out as a product designer. Its meticulous beaded coverings envelop, with the simple help of glue and thread, found objects, according to a language that eludes the strict categories of art and craftsmanship.

His works, most often based on dolls or animal shapes, draw on a collective unconscious made up of fairy tales, myths and mysteries. The surfaces are similar to gems and her meticulous technique only adds to the general feeling of wonder in the viewer.

The American artist says you have as your goal “the transformation of banal sculptural forms into spectacular, meaningful and hypnotic works of art. Each piece is a meditation of color and shape, pattern and texture that is allowed to grow organically without patterns or sketches. With each new row of beads I see the personality of the piece emerge more clearly and it tells me which color it should follow, which line it should intersect. I listen”.

LA PISCINA METAFISICA

INTERIOR | JACQUEMUS

I progetti esperienziali dello stilista francese Jacquemus proseguono senza sosta. Dopo i pop-up store di Parigi (in rosa) e di Milano (in bianco), fruibili esclusivamente in distribuzione automatica, ecco un centro benessere temporaneo, a Londra, battezzato Le Bleu.

Per le soluzioni ambientali, il designer ha dichiarato di essersi ispirato alle atmosfere surreali dei film di Jacques Tati. Lo spazio è dominato da due tonalità di azzurro: quello più intenso riveste cabine e armadietti, mentre quello più chiaro caratterizza le piastrelle 10×10 di pavimento e pareti.

Un paesaggio onirico, perfino un po’ asettico, che ricorda le piscine del secolo scorso, grazie anche all’illuminazione brillantissima che cade dal soffitto bianco.

 

The metaphysical pool – The experiential projects of the French designer Jacquemus continue unabated. After the pop-up stores in Paris (in pink) and in Milan (in white), which can only be used in automatic distribution, here is a temporary wellness center in London, called Le Bleu.

For the scape solutions, the designer declared that he was inspired by the surreal atmospheres of Jacques Tati’s films. The space is dominated by two shades of blue: the more intense one covers cabins and lockers, while the lighter one characterizes the 10×10 tiles of the floor and walls.

A dreamlike landscape, even a little aseptic, reminiscent of the swimming pools of the last century, thanks also to the brilliant lighting that falls from the white ceiling.

ABITARE AUDACEMENTE

INTERIOR | MARIO MONTESINOS

L’appartamento riprogettato di recente da Mario Montesinos, architetto valenciano, si trova a Bologna e rispecchia in pieno il cromatismo tipico della Spagna meridionale. Insomma, una sensibilità caleidoscopica trapiantata nel cuore dell’Emilia Romagna.

Nonostante la palette molto limitata, la casa è dominata dai contrasti: tra verde lime e blu elettrico per gli arredi; tra arredi e pareti, tinteggiate da nuance neutre e fredde; e infine tra novità e preesistenza, rappresentata dal pavimento a opus incertum in marmo grigio.

Anche i dettagli risentono di quel tocco davvero originale e un po’ dissacratore, come l’illuminazione e gli scaffali tagliati al laser in contorni rocciosi, i tavoli da pranzo e caffè stampati in 3D con gambe dall’aspetto viscido e un ciondolo traslucido che potrebbe essere scambiato per una creatura degli abissi.

 

Living audacely – The apartment recently redesigned by Mario Montesinos, a Valencian architect, is located in Bologna and fully reflects the typical color scheme of southern Spain. In short, a kaleidoscopic sensitivity transplanted to the core of Emilia Romagna.

Despite the very limited palette, the house is dominated by contrasts: between lime green and electric blue for the furnishings; between furnishings and walls, painted in neutral and cold shades; and finally between novelty and pre-existence, represented by the opus incertum floor in grey marble.

Details also suffer from that truly original and somewhat desecrating touch, like the lighting and laser-cut shelves in rocky outlines, 3D printed dining and coffee tables with slimy-looking legs, and a translucent pendant that could be mistaken for an abysses creature.

ONDE BAROCCHE

SITE SPECIFIC | LIGAMA

Il progetto di Farm Cultural Park, voluto da Florinda Saieva e Andrea Bartoli, approda a Mazzarino (Caltanissetta), una delle più interessanti città barocche della Sicilia orientale. “The Embassy of Farm” promuove un progetto di rigenerazione urbana per contrastare il fenomeno di spopolamento dei piccoli centri interni attraverso un’articolata strategia di “diplomazia culturale”, di creatività e di promozione sociale.

Il seicentesco Palazzo Tortorici, fulcro dell’iniziativa, accoglie una serie di affascinanti opere site specific. Fra queste l’intervento pittorico di Salvo Ligama, che occupa un’intera sala. L’artista, su cui teniamo l’attenzione da tempo in quanto utente fedele del Sistema Cromatico NCS, ha rivestito pareti e porte, senza interruzione, con fasce irregolari di lilla e verde in varie declinazioni, che dialogano con il soffitto antico e degradato.

L’irregolarità delle forme si contrappone alla griglia geometrica della pavimentazione, alterando la percezione dello spazio.

 

Baroque waves – The Farm Cultural Park project, commissioned by Florinda Saieva and Andrea Bartoli, arrives in Mazzarino (Caltanissetta), one of the most interesting Baroque cities in eastern Sicily. “The Embassy of Farm” promotes an urban regeneration project to counter the phenomenon of depopulation of small internal centers through an articulated strategy of “cultural diplomacy”, creativity and social promotion.

The seventeenth-century Palazzo Tortorici, the heart of the initiative, hosts a series of fascinating site-specific works. Among these is the pictorial intervention by Salvo Ligama, which occupies an entire room. The artist, on whom we have been paying attention for some time as a faithful user of the NCS Chromatic System, has clad walls and doors, without interruption, with irregular bands of lilac and green in various shades, which interact with the ancient and degraded ceiling.

The irregularity of the shapes contrasts with the geometric grid of the flooring, altering the perception of space.

PIXEL D’AUTORE

FASHION | AKRIS

Albert Kriemler, direttore creativo di Akris, è sempre alla ricerca di nuove osmosi con il mondo dell’arte. Per la collezione invernale 2022 disegnata per il marchio svizzero, il designer ha tratto ispirazione dal lavoro dell’artista tedesco Reinhard Voigt.

Come accade nelle tele di Voigt, gli abiti sono ripartiti in macro-pixel dalle tinte accese, spesso in netto contrasto fra loro. Da questo tripudio di arancioni, verdi e grigi scaturisce un nuovo modo di esprimere la femminilità, per una donna tenace, energica, che però ama le linee morbide e sensuali.

Non a caso, Kriemler fa sfilare le modelle sullo sfondo glaciale di una facciata di vetro, quasi a voler accentuare il contrasto tra l’dea dell’abito “positivo” e la freddezza del mondo attuale.

 

Master’s pixel – Albert Kriemler, creative director of Akris, is always looking for new osmosis with the world of art. For the winter 2022 collection designed for the Swiss brand, the designer drew inspiration from the work of the German artist Reinhard Voigt.

As happens in Voigt’s canvases, the clothes are divided into macro-pixels with bright colors, often in stark contrast to each other. From this riot of oranges, greens and grays comes a new way of expressing femininity, for a tenacious, energetic woman who, however, loves soft and sensual lines.

Not surprisingly, Kriemler has models paraded against the glacial background of a glass facade, as if to accentuate the contrast between the idea of the “positive” dress and the coldness of today’s world.

IL PONTE CHE CORRE

PUBLIC ART | CAMILLE WALALA

«L’Adams Plaza Bridge è una struttura affascinante, quindi ho voluto usare quello che c’era come una tela. L’architettura del lungo ponte a tunnel è davvero stimolante e volevo accentuare la sensazione di questa prospettiva esagerata. La tavolozza e i motivi creano un senso di movimento e sorpresa. Spero che porti un sorriso a tutte le persone che lo attraverseranno ogni giorno». Sono le parole di Camille Walala, l’artista londinese autrice di public artwork nel distretto di Canary Wharf.

Nato come temporaneo, ma poi reso permanente, il ponte collega collega One Canada Square al Crossrail Place. Il punto di partenza di Camille era l’architettura a tunnel del ponte. Mediante pellicola di vinile semitrasparente, ha sviluppato una tavolozza di motivi e colori elementari accuratamente selezionati, capaci di procurare ai pedoni una sensazione dinamica.

 

Running bridge – «The Adams Plaza Bridge is a fascinating structure, so I wanted to use what was there as a canvas. The architecture of the long tunnel bridge is truly inspiring and I wanted to accentuate the feeling of this exaggerated perspective. The palette and patterns create a sense of movement and surprise. I hope it brings a smile to all the people who cross it every day». These are the words of Camille Walala, the London artist and author of public artwork in the Canary Wharf district.

Born as temporary, but then made permanent, the bridge connects One Canada Square to Crossrail Place. Camille’s starting point was the bridge’s tunnel architecture. Using semi-transparent vinyl film, she has developed a palette of carefully selected basic patterns and colors, capable of giving pedestrians a dynamic feel.

INDOOR STREETSTYLE

PUBLIC SPACE | ROUBAIX

L’artista anglo-nigeriano ha disegnato recentemente Colorama skatepark nella città di Roubaix, nell’estremo nord della Francia. La sua matrice stilistica africana riaffiora nella scelta di grafismi semplici e di colori accesi, perfettamente in sintonia con l’immaginario giovanile.

Questa nuova funzione si insedia all’interno del centro culturale La Condition Publique, in un magazzino ottocentesco ritmato da pilastri. La preesistenza architettonica viene pienamente rispettata, nonostante l’inserimento dei dispositivi e delle piste per le corse in skateboard. Sono soprattutto questi ultimi elementi a essere inondati da colori squillanti ed energetici, valorizzati da un’illuminazione brillante.

Il fatto di intervenire in uno spazio chiuso, assieme alla forza cromatica del paesaggio, rafforza il senso della comunità urbana e dell’identificazione.

 

Indoor streetstyle – The Anglo-Nigerian artist recently designed Colorama skatepark in the city of Roubaix, in the far north of France. His African stylistic matrix resurfaces in the choice of simple graphics and bright colors, perfectly in tune with the youthful imagination.

This new function takes place within the La Condition Publique cultural center, in a nineteenth-century warehouse punctuated by pillars. The architectural pre-existence is fully respected, despite the inclusion of devices and tracks for skateboard racing. It is above all these latter elements that are flooded with bright and energetic colors, enhanced by bright lighting.

The fact of intervening in an enclosed space, together with the chromatic force of the landscape, strengthens the sense of the urban community and of identification.

MATERIA DA POLTRONA

FURNITURE | BERLUTI

Appuntamento celebrativo in casa Berluti, nello store parigino di Faubourg Saint Honoré, per scoprire l’eccezionale universo lifestyle della casa. Attraverso un’esposizione concepita come uno spazio intimo, la maison parigina – fondata da un calzolaio italiano a fine ‘800 – celebra il valore del cuoio patinato come espressione di un preciso “savoir faire” artigianale. Nell’iniziativa “The Art of Craftsmanship” emerge la Marbeuf Club Chair, vestita in piena pelle Venezia con una dimostrazione della potenza iconografica della patina, dai colori intensi tipici della città di Chandigarh: Pinjore Garden Green, Utopía Blue, Nespola Orange, Rose Garden Pink e Sukhna Sunset Purple.

Questa poltrona era già stata istituita negli anni ’60 nella boutique per offrire comfort ai clienti durante lo shopping. E oggi è stata rilanciata per volontà di Kris van Assche, direttore creativo del marchio.

 

Armchair matter – Celebratory appointment at the Berluti house, in the Parisian store of Faubourg Saint Honoré, to discover the exceptional lifestyle universe of the house. Through an exhibition conceived as an intimate space, the Parisian maison – founded by an Italian shoemaker at the end of the 19th century – celebrates the value of patinated leather as an expression of a precise artisan “savoir faire”. In the initiative “The Art of Craftsmanship” the Marbeuf Club Chair emerges, dressed in full Venezia leather with a demonstration of the iconographic power of the patina, in the intense colors typical of the city of Chandigarh: Pinjore Garden Green, Utopía Blue, Nespola Orange, Rose Garden Pink and Sukhna Sunset Purple.

This armchair had already been set up in the 1960s in the boutique to offer comfort to customers while shopping. And today it was relaunched by the will of Kris van Assche, creative director of the brand.

L’ABITO CHE FA IL TELEFONO

RETAIL | CASETIFY

Per il lancio dell’ iPhone 12, Casetify ha reinventato l’esperienza della vendita al dettaglio di accessori per la telefonia mobile. Per il restyling del proprio flaghipstore di Hong Kong, dove l’azienda ha sede, il marchio ha collaborato con Harry Nuriev di New York e con i Crosby Studios di Mosca.

Ispirato alle astronavi raffigurate nel cinema di Hollywood, il nuovo design del negozio trae influenza da varie narrazioni di fantascienza e di cyber-fantasy per fonderli agli elementi del mondo digitale e fisico.

Utilizzando i colori distintivi del marchio Casetify, il team di Crosby ha suddiviso lo spazio in diverse zone a blocchi di colore, che scorrono l’una nell’altra per formare un gradiente continuo. Il negozio replica un accogliente spazio comunitario, invitando i visitatori a creare e a personalizzare i device, con aree per la ricarica (letteralmente e figurativamente).

 

The dress that makes the phone – For the launch of the iPhone 12, Casetify has reinvented the retail experience of mobile phone accessories. For the restyling of its flagship store in Hong Kong, where the company is based, the brand collaborated with Harry Nuriev of New York and with Crosby Studios in Moscow.

Inspired by the spaceships depicted in Hollywood cinema, the store’s new design draws influence from various science fiction and cyber-fantasy narratives to blend them with elements of the digital and physical world.

Using the distinctive colors of the Casetify brand, the Crosby team divided the space into several color-blocking zones, which flow into each other to form a continuous gradient. The store replicates a welcoming community space, inviting visitors to create and customize devices, with areas for recharging (literally and figuratively).

QUADRATI AL PISTACCHIO

WALL PAINTING | RHYS DOUGLAS FARRELL

L’affascinante mondo dell’Optical ritorna grazie alla ricerca di Rhys Douglas Farrell, artista emergente che vive e lavora a Calgary, Canada. Il suo lavoro è una combinazione di colori e ritmi geometrici, spesso complessi, che si traducono in quadri o in wall painting.

Gradations of Gratitude è il titolo di una sua recente commissionata da un gallerista della sua città natale, impegnato nella creazione di una vera e propria galleria a cielo apertio di opere murali. Qui Farrell agisce in un contesto molto particolare. Dipinge personalmente con l’acrilico la facciata di un minuscolo edificio in mattoni inglobato tra i grattacieli.

Per la scelta dei colori, l’artista ha dichiarato di ispirarsi al pistacchio in pasticceria. E difatti troviamo dei quadrati concentrici in gradazioni cromatiche del verde…

Proprio perché l’opera è nascosta, provoca un forte impatto emozionale per le poche persone che hanno accesso al cortile.

 

Squares with pistachio – The fascinating world of Optical returns thanks to the research of Rhys Douglas Farrell, an emerging artist who lives and works in Calgary, Canada. His work is a combination of colors and geometric rhythms, often complexes, which result in canvas or wall painting.

“Gradations of Gratitude” is the title of one of his recently commissioned by a gallerist in his hometown, engaged in the creation of a real open-air gallery of murals. Here Farrell acts in a very particular context. He personally paints the facade of a tiny brick building incorporated between skyscrapers with acrylic.

For the choice of colors, the artist said he was inspired by pistachio in pastry. And in fact we find concentric squares in shades of green …

Precisely because the work is hidden, it causes a strong emotional impact for the few people who have access to the courtyard.