DALL’AZZURRO AL GIALLO

RETAIL | TIFFANY

Tiffany & Co. ha portando il tema del pesce d’aprile sulla strada. Di recente il brand ha ospitato un’installazione a tema diamante giallo nella sua sede di Beverly Hills, che ha coinvolto sia l’interno dello store sia l’affaccio sulla strada.

Il colore ufficiale è tornato sui canali di comunicazione il giorno seguente, ma il successo dello scherzo del pesce d’aprile è rimasto, suscitando una risposta virale online.

Tiffany ha temporaneamente rimodellato la sua sede di Rodeo Drive durante il fine settimana, con mobili gialli, infissi e, per la prima volta, una scatola e una borsa della spesa di Tiffany & Co. gialle. In loco sono stati anche allestiti un Yellow Diamond Café, con prelibatezze in tinta, una mostra di importanti diamanti gialli sfusi (incluso il pezzo da 128,5 carati) e cabine fotografiche per la prova virtuale delle gemme.

Insomma, un pop-up dal tono eccentrico ed esperienziale.

 

From blue to yellow – Tiffany & Co. has brought the April Fool’s theme to the road. The brand recently hosted a yellow diamond-themed installation in its Beverly Hills headquarters, which involved both the interior of the store and the view onto the street.

The official color returned to the media the following day, but the success of the April Fool’s joke remained, sparking a viral response online.

Tiffany temporarily remodeled its Rodeo Drive location over the weekend, with yellow furniture, fixtures and, for the first time, a yellow Tiffany & Co. box and shopping bag. A Yellow Diamond Café has also been set up on-site, featuring matching delicacies, an exhibition of prominent loose yellow diamonds (including the 128.5-carat piece) and photo booths for virtual gem testing.

In short, a pop-up with an eccentric and experiential tone.

A CASA DEL FUTURISTA

ARTE | GIACOMO BALLA

Per celebrare i 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla, il MAXXI di Roma ha curato un programma di eventi espositivi, il cui perno è sicuramente l’apertura al pubblico (dal 26 maggio al fino al 24 ottobre) della casa romana dove l’artista visse con la sua famiglia e lavorò fino alla morte. L’iniziativa “Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno” rappresenta un vero e proprio momento di sintesi rispetto alla figura e alla produzione dell’artista torinese. L’appartamento di via Oslavia, inondato di forme astratte e di colore, può essere considerato una sorta di opera d’arte totale e immersiva, ma anche condivisa, poiché alla sua caratterizzazione parteciparono attivamente anche le figlie Elica e Luce.

La produzione di Balla non necessita certo di un regesto in questa sede, ma ricordiamo che l’uso spregiudicato e audace del colore nelle sue opere ha segnato una vera a propria svolta nella cromatologia, anche in seno alle avanguardie coeve al Futurismo.

 

At the Futurist’s house – To celebrate the 150th anniversary of the birth of Giacomo Balla, the MAXXI in Rome has curated a program of exhibition events, the pivot of which is certainly the opening to the public (from May 26 to October 24) of the Roman house where the artist he lived with his family and worked until his death. The “Casa Balla. From home to the universe and back” represents a real moment of synthesis with respect to the figure and production of the Turin artist. The apartment in via Oslavia, flooded with abstract shapes and color, can be considered a sort of total and immersive work of art, but also shared, since its daughters Elica and Luce also actively participated in its characterization.

Balla’s production certainly does not need a register here, but we remember that the unscrupulous and daring use of color in his works marked a real turning point in chromatology, even within the avant-garde contemporaries of Futurism.

PRIDE DA POLSO

WATCH | APPLE + NIKE

Con l’approssimarsi delle varie Pride Week di tutto il mondo, ecco Apple e Nike in joint venture per il lancio dei nuovi cinturini dell’Apple Watch 2021 Pride Edition. Insomma, due colossi dell’industria partecipano (a loro modo e a scala planetaria) alle battaglie che da decenni caratterizzano la comunità LGBTQI+.

Disponibile in 12 diverse lunghezze, esso incorpora i colori originali dell’arcobaleno insieme a quelli tratti da varie bandiere del Pride. Il cinturino viene abbinato all’accesso a un quadrante dinamico, che rispecchia quella stessa palette e visualizza i suoi fili scorrere in un’animazione infinita quando la corona digitale dell’orologio viene ruotata.

È già disponibile per l’ordine da qualche settimana tramite il sito Web di Apple ma arriva negli Apple Store proprio oggi, 25 maggio. ⁠⁠

 

Pride on wrist – With the approach of the various Pride Weeks around the world, here is Apple and Nike in a joint venture to launch the new Apple Watch 2021 Pride Edition loops. In short, two industry giants participate (in their own way and on a global scale) in the battles that have characterized the LGBTQI + community for decades.

Available in 12 different lengths, it incorporates the original colors of the rainbow along with those drawn from various Pride flags. The strap is combined with access to a dynamic dial, which mirrors that same palette and displays its threads flowing in an infinite animation when the digital crown of the watch is rotated.

It has already been available for order for a few weeks via the Apple website but arrives in the Apple Stores today, May 25th. ⁠⁠

NATURA IN TRASFERTA

LANDSCAPE | HOLLAND TULIPS

Non vi è entità più artificiale della materia botanica, come il giardino barocco ci racconta da secoli. Con la postmodernità, il mondo vegetale trova interessanti interpretazioni non solo nel disegno del paesaggio, ma anche dell’architettura e del design a tutte le scale.

Che si tratti di coltivazioni o di soluzioni ornamentali, le piante plasmano il territorio. In Olanda, attraverso la coltivazione dei tulipani, si creano strabilianti giga-pattern in cui geoetria e colore si fondono indissolubilmente.

Quest’ultima tradiozione viene anche esportata. Ne è un esempio l’Holland Flower Park di Yancheng, in Cina, parco tematico in stile olandese con tappeti multicolore di tulipani in fiore e anche qualche mulino a vento, per un tocco filologico.

Questa grande area, contrassegnata circondata da fiumi e canali – proprio come nei Paesi Bassi – ospita il Qingming Festival, i tre giorni di festa dopo l’equinozio di primavera tradizionalmente dedicati alla commemorazione degli avi.

 

Nature on the move – There is no more artificial entity than botanical matter, as the Baroque garden has told us for centuries. With postmodernity, the plant world finds interesting interpretations not only in landscape design, but also in architecture and design at all scales.

Whether it is crops or ornamental solutions, plants shape the territory. In Holland, through the cultivation of tulips, amazing giga-patterns are created in which geoetry and color blend indissolubly.

The latter tradition is also exported. An example is the Holland Flower Park in Yancheng, China, a Dutch-style theme park with multicolored carpets of blooming tulips and even some windmills, for a philological touch.

This large area, marked surrounded by rivers and canals – just like in the Netherlands – hosts the Qingming Festival, the three days of celebration after the vernal equinox traditionally dedicated to the commemoration of ancestors.

COME UN LEGO

URBANISM | KIEV

È risaputo che l’urbanistica dei paesi dell’Est si è sempre espressa con decisa brutalità sia in termini ambientali che insediativi. Anche le realizzazioni post-sovietiche in materia residenziale ricalcano il filone gigantista che ha informato periferie di intere generazioni.

Nel caso di Comfort Town, mega-quartiere di recente completamento situato alla periferia orientale di Kiev, questi aspetti vengono addirittura sublimati. La qualità architettonica si attesta dei livelli decisamente alti e vi è una grande cura nel disegno degli spazi aperti interstiziali. Il tema del volume ipertrofico viene amplificato da variazioni altimetriche e cromatiche, attraverso l’uso di colori squillanti e saturi. Ma non basta. Lo studio Future Architects ha stabilito una colorazione dei tetti uguale a quella delle facciate sottostanti, così da avere dei volumi visivamente compatti… che colpiscono la vedute dal satellite, dall’aereo o dal drone.

 

Like e Lego – It is well known that the urban planning of Eastern countries has always expressed itself with decisive brutality both in environmental and settlement terms. Even the post-Soviet residential realizations follow the gigantist trend that has informed the suburbs of entire generations.

In the case of Comfort Town, a recently completed mega-district located on the eastern outskirts of Kiev, these aspects are even sublimated. The architectural quality stands at decidedly high levels and great care is taken in the design of the interstitial open spaces. The theme of the hypertrophic volume is amplified by altimetric and chromatic variations, through the use of bright and saturated colors. But that’s not enough. The Future Architects studio has established a coloration of the roofs equal to that of the underlying facades, so as to have visually compact volumes… which affect the views from the satellite, the plane or the drone.

CUBISMO MESSICANO

ARCHITECTURE | ULISSES DE LLANO

Sebbene si tratti di una simulazione digitale, il progetto di Ulisses de Llano per un hotel presenta una grande forza espressiva, dove volumi e colore si intersecano inscindibilmente.

L’Hotel Vi sorge (nell’immaginazione dell’architetto) a Los Cabos San Lucas Baja, all’estrema punta meridionale della California, tra Messico (patria di de Llano) e l’Oceano Pacifico.

L’edificio nasce dall’aggregazione di volumi spigolosi, in una compenetrazione drammatica tra pieno e vuoto, ma anche in un gioco chiaroscurale che soltanto il sole tropicale può esaltare.

Per il rivestimento esterno a intonaco, il progettista si avvale di una soluzione monocolore: un pink violet, ovvero un rosa super-vitaminico virato sul viola. In questo caso l’influenza di Barragàn è evidente, ma in questo caso non vi è alcuna delicatezza metafisica. Unico contrappunto cromatico, il verde dei cactus.

 

Mexican Cubism – Although it is a digital simulation, Ulisses de Llano’s project for a hotel has a great expressive power, where volumes and color intersect inextricably.

The Hotel Vi is located (in the architect’s imagination) in Los Cabos San Lucas Baja, at the extreme southern cape of California, between Mexico (home of de Llano) and the Pacific Ocean.

The building was born from the aggregation of angular volumes, in a dramatic interpenetration between full and empty, but also in a chiaroscuro game that only the tropical sun can enhance.

For the external plaster cladding, the designer uses a one-color solution: a pink violet, that is a super-vitamin pink with a purple hue. In this case the influence of Barragàn is evident, but in this case there is no metaphysical delicacy. The only chromatic counterpoint, the green of the cactus.

PASTELLO TATTILE

RUGS | MM COMPANY

Un po’ magici, ma anche realistici, cioè capaci di adattarsi a qualunque tipo di ambiente. Sono le Prospettive Fantastiche, una capsule collection di quattro tappeti disegnata da MM Company (Manuel Barbieri e Marco Magalini) per Matteo Pala.

I soggetti geometrici sono riconducibili a giochi prospettici surreali e a-dimensionali, frutto di annotazioni grafiche avvenute durante una telefonata. La particolarità di queste proiezioni sta nel fatto di rendere perfettamente equivalenti fra loro gli infiniti punti di osservazione.

Arcadia, Volumia, Elisia e Triplia sono i nomi dei quattro disegni: composizioni di volumi geometrici “fantastici”, perfino ingannevoli, che fanno perdere le coordinate spazio-temporali.

I pattern sono composti da campiture in diverse tinte pastello o da toni neutri. Lo stacco tra l’una e l’altra è marcata da linee nere, soluzione che rafforza la percezione di uno spazio virtuale che si apre sotto ai nostri piedi.

 

Tactile pastel – A little magical, but also realistic, that is capable of adapting to any type of environment. These are the Prospettive Fantastiche, a capsule collection of four rugs designed by MM Company (Manuel Barbieri and Marco Magalini) for Matteo Pala.

The geometric subjects can be traced back to surreal and a-dimensional perspective games, the result of graphic annotations made during a phone call. The peculiarity of these projections lies in the fact that the infinite observation points are perfectly equivalent to each other.

Arcadia, Volumia, Elisia and Triplia are the names of the four drawings: compositions of “fantastic” geometric volumes, even deceptive, which make one lose the space-time coordinates.

The patterns are composed of backgrounds in different pastel shades or neutral tones. The gap between one and the other is marked by black lines, a solution that reinforces the perception of a virtual space that opens up under our feet.

VINO IN BIANCO

RETAIL | PORTO ARCHITECTS

Facciamo mente locale sull’allestimento delle enoteche sparse in tutto il mondo: ambiente tradizionale, saturo di prodotti, spesso rustico, atmosfera calda. Ebbene, nel disegnare il concept store di Portugal Vineyards, Porto Architects agisce sul versante esattamente opposto.

Il volume del negozio, che si estende per 90 mq, è stato trasformato in uno spazio bianco accecante e assolutamente minimale, in un’esperienza immersiva a 360 gradi che avvolge le bottiglie. Le mensole sono scavate nelle pareti, in riferimento alle terrazze della viticoltura, mentre l’illuminazione è risolta con semplici sfere bianche.

I progettisti dichiarano che «la sfida creativa di questo progetto era quella di trovare una pianta circolare che potesse essere la migliore risposta per uno spazio quadrato esistente. Di fronte a una pianta quadrata, un ingresso angolato e un accesso secondario, abbiamo trovato la nostra risposta nell’uso della geometria fluida».

 

Wine in white – Let’s think locally about the setting up of wine bars scattered all over the world: a traditional ambience, saturated with products, often rustic, with a warm atmosphere. Well, in designing the Portugal Vineyards concept store, Porto Architects acts on the exact opposite side.

The volume of the shop, which extends over 90 square meters, has been transformed into a blinding and absolutely minimal white space, in a 360-degree immersive experience that envelops the bottles.

The shelves are carved into the walls, referring to the terraces of viticulture, while the lighting is resolved with simple white spheres. The designers state that «the creative challenge of this project was to find a circular plan that could be the best answer for an existing square space. Faced with a square plan, an angled entrance and a secondary access, we found our answer in the use of fluid geometry».

DA MANGIARE CON GLI OCCHI

PASTRY | ANNUSHKA

Nessuno avrebbe mai scommesso che le torte, un giorno, avrebbero fatto il proprio ingresso nel mondo del design. Succede anche grazie a un laboratorio di pasticceria di Mosca, che vende dolci e insegna a prepararli.

Con i lavori di Annushka il godimento è innanzitutto visivo. Niente barocchismi da vecchio pasticcere ma forme contemporanee. Sembrano perfino finte. Ogni ingrediente, a partire dai coloranti alimentari, è utilizzato con la massima padronanza e perizia tecnica per ottenere immagini perfino futuristiche, pop, couture…

Le superfici (liscissime) riescono perfino a essere decorate con incredibili giochi di gradient digitali o da squame ottenute con fettine di pera essiccate. Oltre a soddisfare la parte gustativa, queste sculture che presuppongono un’altissima preparazione estetica, sia in fatto di originalità sia quando imitano famose esperienze artistiche, come le geometrie di Mondrian o i cerchietti di Yayoi Kusama.

 

To eat with your eyes – No one would ever have bet that cakes would one day enter the world of design. It also happens thanks to a pastry shop in Moscow, which sells cakes and teaches how to prepare them.

With Annushka’s works, enjoyment is above all visual. No baroque style of an old pastry chef but contemporary forms. They even look fake. Each ingredient, starting from food dyes, is used with the utmost mastery and technical expertise to obtain even futuristic, pop, couture images…

The surfaces (very smooth) can even be decorated with incredible digital gradient games or with scales obtained with dried pear slices. In addition to satisfying the gustatory part, these sculptures require a very high aesthetic preparation, both in terms of originality and when they imitate famous artistic experiences, such as Mondrian’s geometries or Yayoi Kusama’s circles.

L’ARCOBALENO DENTRO

SITE SPECIFIC ART | GABRIEL DAWE

Nelle installazioni di Gabriel Dawe si intrecciano – è il caso di dirlo – tanti riferimenti culturali, dall’architettura al ricamo della tradizione messicana.

L’artista inonda gli spazi interni di fasci arcobaleno che sembrano avvolgere volumi e persone. Chiodi, fili colorati e torsioni geometriche ricreano la magia emozionale della luce rifratta sotto l’effetto della luce (preferibilmente ) naturale. Le opere della serie Plexus sono costituite da migliaia di filamenti di poliestere cucite dal pavimento al soffitto, per ricreare uno spettro di luce scomposto in 15 colori. I colori vivi delle sue installazioni site specific mutano in base al punto di osservazione e si dissolvono gli uni negli altri, creando illusioni ottiche.

Sono spesso commissioni temporanee site-specific che l’artista trasforma in “reliquie” quando le mostre sono finite.

L’arcobaleno, simbolo LGBTQ+, si conferma nell’arte di Dawe icona di una ribellione potente quanto pacifica.

 

The rainbow inside – In Gabriel Dawe’s installations, many cultural references are intertwined, from architecture to embroidery of the Mexican tradition.

The artist floods the interior spaces with rainbow beams that seem to envelop volumes and people. Nails, colored threads and geometric twists recreate the emotional magic of light refracted under the effect of (preferably) natural light. The works of the Plexus series are made up of thousands of polyester filaments sewn from floor to ceiling, to recreate a spectrum of light broken down into 15 colors. The vivid colors of his site specific installations change according to the point of observation and dissolve into each other, creating optical illusions. They are often site-specific temporary commissions that the artist transforms into “relics” when the exhibitions are over. The rainbow, an LGBTQ + symbol, is confirmed in Dawe’s art as an icon of a rebellion as powerful as it is peaceful.