TUNNEL ESPERIENZIALE

PUBLIC SPACES | BASEL

Pensando alla figura di Verner Panton, è impossibile non associare i suoi lavori con il mondo dei colori. Anzi, questi ultimi non hanno mai rappresentato un elemento secondario, a mo’ di aggettivo, bensì l’essenza dei progetti di spazi, arredi e grafiche.

Qui ci focalizziamo sull’unica opera di spazio collettivo che il maestro danese ci ha lasciato e che rischia di scomparire. Parliamo del tunnel sotterraneo che collega un parcheggio multipiano e l’Ospedale Universitario di Basilea, realizzato nel 1978. Si tratta di una vera e propria installazione walk-in, con pareti e soffitti invasi da tinte accese e variegate, con una forte dominanza dei rossi e dei viola.

Ora, per far posto a una nuova ala dell’ospedale, quel manufatto rischia di essere demolito. Inevitabili le proteste – con tanto di raccolta firme – per evitare la distruzione di uno dei gioielli del design in territorio svizzero.

 

Experiential tunnel – Thinking about the figure of Verner Panton, it is impossible not to associate his works with the world of colours. Indeed, the latter have never represented a secondary element, by way of an adjective, but the essence of the projects of spaces, furnishings and graphics.

Here we focus on the only work of collective space that the Danish master has left us and which is in danger of disappearing. We are talking about the underground tunnel that connects a multi-storey car park and the Basel University Hospital, built in 1978. It is a real walk-in installation, with walls and ceilings invaded by bright and varied colors, with a strong dominance of reds and purples.

Now, to make way for a new hospital wing, that building risks being demolished. Inevitable protests – complete with the collection of signatures – to avoid the destruction of one of the jewels of design in Switzerland.

IL CIOCCOLATO CAMBIA PELLE

PACKAGING | OCELOT CHOCOLATE

Ocelot Chocolate è una piccola impresa, con sede a Edimburgo, in Scozia, ed è gestita da una giovane coppia locale. A dieci anni dall’apertura, Matt e Ish vantano un laboratorio artigianale e un team che aiuta a spedire il cioccolato fondente in tutto il mondo. I titolari utilizzano solo ingredienti etici e mirano a rispecchiarlo con molta chiarezza nelle loro scelte visive.

Gli imballaggi di Ocelot sono realizzati nel Regno Unito. Sono gli stessi Matt e Ish a progettare la maggior parte delle confezioni. Non a caso, Ish ha studiato illustrazione alla scuola d’arte e Matt ha sempre amato l’arte e il design grafico: quindi questa è una parte estremamente importante della loro attività.

Il packaging delle tavolette è caratterizzato da geometrie elementari e da colori vivaci, che assieme generano immagini nette e incisive, capaci di identificare sia il contenuto specifico sia il marchio a livello mediatico.

 

Chocolate changes skin – Ocelot Chocolate is a small business, based in Edinburgh, Scotland, and is run by a young local couple. Ten years after opening, Matt and Ish have an artisan workshop and a team that helps ship dark chocolate around the world. The owners use only ethical ingredients and aim to reflect this very clearly in their visual choices.

Ocelot’s packaging is made in the UK. Matt and Ish themselves design most of the packaging. Not surprisingly, Ish studied illustration in art school and Matt has always loved art and graphic design – so this is a hugely important part of their business.

The packaging of the tablets is characterized by elementary geometries and bright colours, which together generate sharp and incisive images, capable of identifying both the specific content and the brand at a media level.

IL GORILLA ROSA

RETAIL | GIORGIO ARMANI

Le avventure del colore sono infinite e talvolta coinvolgono anche i creativi che hanno acquisito riconoscibilità proprio con l’assenza cromatica… A volte lo stesso Giorgio Armani, guru delle palette grigie, usa nelle proprie collezioni delle tinte accese, ma sempre interpretate in una chiave sofisticata e del tutto peculiare.

Questo approccio si trasferisce anche nella ambientazioni retail. Di recente, per il rilancio della borsa “la Prima”, creata da Armani alle origini della sua carriera, la maison ha dato vita a una rete worldwide di pop-up store connotati da due elementi: il simulacro in plastica di un grande gorilla e un arredo giocato su una particolare tonalità di rosa. Un rosa intenso ma non troppo brillante, virato lievemente sul viola, che colora i motivi vegetali di pareti e display.

Nelle foto, lo shop aperto presso il centro commerciale Wangfu Central di Pechino.

 

The pink gorilla – The adventures of color are endless and sometimes even involve creatives who have acquired recognition precisely with the absence of color… Sometimes Giorgio Armani himself, the guru of the gray palettes, uses bright colors in his collections, but always interpreted in a sophisticated key and quite peculiar.

This approach is also transferred to retail settings. Recently, for the relaunch of the “la Prima” bag, created by Armani at the beginning of his career, the maison has created a worldwide network of pop-up stores characterized by two elements: the plastic simulacrum of a large gorilla and a decor played on a particular shade of pink. An intense but not too bright pink, slightly tinged on purple, which colors the vegetal motifs of the walls and displays.

In the photos, the shop opened at the Wangfu Central shopping center in Beijing.

BAGNO CARTESIANO

TILES | MAX LAMB

Anche una semplice piastrella di ceramica smaltata può diventare elemento di design e strumento per dare una forte identità allo spazio più segreto della casa.

Il designer Max Lamb riporta un elemento quasi archetipico al massimo delle sua capacità formali. Esalta il reticolo delle fughe che normalmente caratterizza la sequenza di piastrelle. Ma non solo. Studia anche tutte le tipologie di raccordi tra una superficie e l’altra (spigoli, angoli, lunette, eccetera), sia concavi che convessi, in modo da far correre la griglia su muri e pavimento senza soluzione di continuità. L’esempio qui presentato è in blu, ma più in generale è la celebrazione della tinta unita con fughe a contrasto.

La collezione, battezzata Working time, è stata disegnata per Tajimi, azienda giapponese specializzata in piastrelle customizzate.

 

Cartesian bathroom – Even a simple glazed ceramic tile can become a design element and a tool to give a strong identity to the most secret space in the house.

Designer Max Lamb brings an almost archetypal element back to the fullest of its formal capabilities. He enhances the grout of the joints that normally characterizes the sequence of tiles. But not only. He also studies all types of connections between one surface and another (edges, corners, lunettes, etc.), both concave and convex, in order to make the grid run seamlessly along the walls and floor. The example presented here is in blue, but more generally it is the celebration of solid colors with contrasting joints.

The collection, called Working Time, was designed for Tajimi, a Japanese company specializing in customized tiles.

BAROCCO VITUALE

DIGITAL ART | VINH

Le avventure del colore proseguono anche nel digitale. Anziché costituire un limite alla sua formulazione e alla sua percezione, offre nuove possibilità espressive.

L’artista digitale Vinh va oltre l’architettura. Crea edifici irreali e mirabolanti grazie a Midjourney, una app particolarmente amata dai progettisti di nuova generazione alla ricerca di simulazioni strabilianti. E le elaborazioni di Vinh sfruttano al meglio le sue risorse: facciate a onde, scalinate vorticose e geometrie super-flessuose si sposano a soluzioni cromatiche di grande fascino.

L’artista australiano (ma di origini vietnamite) genera un paesaggio ultra-artificiale, da fiaba sintetica. Il colore non è un’aggiunta, ma co-protagonista di un immaginario fantastico, dove classico e moderno si fondono con armonia.

 

Virtual Baroque – The adventures of color also continue in the digital world. Instead of limiting its formulation and perception, it offers new expressive possibilities.

Digital artist Vinh goes beyond architecture. He creates unreal and amazing buildings thanks to Midjourney, an app particularly loved by new generation designers looking for amazing simulations. And Vinh’s elaborations make the most of his resources: wavy facades, swirling stairways and super-flexible geometries are combined with highly fascinating chromatic solutions.

The Australian artist (but of Vietnamese origins) generates an ultra-artificial landscape, like a synthetic fairy tale. Color is not an addition, but a co-protagonist of a fantastic imagination, where classic and modern blend harmoniously.

IL CERCHIO MAGICO

INTERIOR | MANUEL TOJAL

Per un progettista, il confronto con le preesistenze costituisce il perno di ogni occasione lavorativa. Lo sa bene anche Manuel Tojal, a capo di un attivissimo studio professionale in Portogallo.

Il dialogo tra vecchio e nuovo è esemplificato magistralmente da un recente lavoro a Lisbona, dove l’architetto è intervenuto in un appartamento di un edificio del XIX secolo. Egli mette a confronto tre entità distinte: l’involucro originale, che congela nel total white; la possente pavimentazione in grosse doghe di legno naturale; e infine gli inserti su progetto, a livello sia di finitura sia di arredo vero e proprio.

Questa terza parte è rigorosamente coordinata: legno laccato di verde chiaro (virato verso il giallo). È così che cucina, zoccolature, armadi e infissi conferiscono all’appartamento un’indiscutibile cifra unitaria, anche se lo snodo visivo dell’intero spazio è rappresentato dall’apertura circolare tra soggiorno e zona cottura.

 

The magic circle – For a designer, the comparison with pre-existing structures is the cornerstone of every working opportunity. Manuel Tojal is also well aware of this, as he heads a very active professional studio in Portugal.

The dialogue between old and new is masterfully exemplified by a recent work in Lisbon, where the architect intervened in an apartment in a 19th century building. He compares three distinct entities: the original casing, which freezes in total white; the mighty flooring in large natural wooden slats; and finally the custom-designed inserts, both in terms of finish and actual furnishings.

This third part is rigorously coordinated: light green lacquered wood (with a yellow tint). This is how the kitchen, plinths, wardrobes and fixtures give the apartment an indisputable unitary figure, even if the visual hub of the entire space is represented by the circular opening between the living room and the cooking area.