TUFFO NELL’ARCOBALENO

SITE SPECIFIC | FELIPE PANTONE

La costa mediterranea della Spagna si arricchisce di una nuova meraviglia. Alcuni mesi fa è stato affidato a Felipe Pantone l’incarico di disegnare il rivestimento di una piscina privata. Per la villa, candida e ultramoderno, l’artista ispanico concepisce un elemento molto contrastante e magico.

Il fondo e i lati della vasca vengono rivestiti da piccole piastrelle seguendo un disegno insolito: un gradient centrico costituito da bianco e da colori elementari, che sfumano fra loro a mo’ di pixel. Sotto il sole di Jávea, tra Valencia e Alicante, questo disegno produce un effetto addirittura psichedelico.

Rispetto a un paesaggio naturale forte e coinvolgente, Pantone crea un’installazione dal carattere decisamente sintetico, suggestionato dalla grafica digitale e optical, che a tutti gli effetti è il perno della sua ricerca artistica.

 

Dive into the rainbow – The Mediterranean coast of Spain is enriched by a new marvel. Felipe Pantone was entrusted with the task of designing the cladding of a private swimming pool a few months ago. For the villa, candid and ultra-modern, the Hispanic artist conceives a very contrasting and magical element.

The bottom and sides of the tub are covered with small tiles following an unusual design: a central gradient made up of white and elementary colours, which blend together like pixels. Under the sun of Jávea, between Valencia and Alicante, this drawing produces an even psychedelic effect.

Compared to a strong and engaging natural landscape, Pantone creates an installation with a decidedly synthetic character, influenced by digital and optical graphics, which to all intents and purposes is the pivot of his artistic research.

UNA SEDIA INTELLIGENTE

FURNITURE | HARRY THALER

Progettare una sedia, si sa, è la sfida più ardua per un designer. Eppure resta il tema più gettonato, nonostante la miriade di proposte che si sono susseguite nel corso dei secoli e soprattutto con l’avvento dell’industrializzazione.

Nonostante ciò, il modello disegnato da Harry Thaler per Nils Holger Moormann rappresenta una delle idee più brillanti del nuovo millennio. Pressed Chair è ottenuta attraverso lo stampaggio a freddo di una lastra di alluminio spessa 2,5 mm, che permette di creare sia la sagoma che le nervature di rinforzo.

Nasce così un manufatto dalle forme un po’ robotiche, eleganti e soprattutto contemporanee.

Il catalogo colori, in uso in fase di smaltatura, è davvero strepitoso. Le tinte luminose e brillanti possono essere godute proprio attraverso la nostra gallery.

 

An intelligent chair – Designing a chair is known to be the most difficult challenge for a designer. Yet it remains the most popular theme, despite the myriad of proposals that have followed one another over the centuries and especially with the advent of industrialization.

Despite this, the model designed by Harry Thaler for Nils Holger Moormann represents one of the brightest ideas of the new millennium. Pressed Chair is obtained through the cold forging of a 2.5 mm thick aluminum plate, which allows to create both the shape and the reinforcing ribs.

Thus was born a product with somewhat robotic, elegant and above all contemporary shapes.

The color catalog used during the glazing phase is truly amazing. The bright and brilliant hues can be enjoyed right through our gallery.

SPAZIO ROBOTICO

INTERIOR | UR BUREAU

In una località non ancora precisata, Rustem Urazmetov, titolare di UR Bureau, ha disegnato un appartamento davvero singolare. Insieme al suo team, ha ideato un interno bianco minimalista, animato da sfumature di colori brillanti che si intrecciano in ogni stanza.

Urazmetov ha utilizzato una sequenza continua di sfumature di verde, turchese, blu e viola per collegare diversi accenti cromatici presenti all’interno di ogni singola stanza. Il flusso regolare di toni vibranti è supportato dalla forma aerodinamica dei mobili e dalle variazioni geometriche delle pareti. In alcune aree, come i bagni, un solo colore caratterizza l’intero locale.

L’architetto concepisce il paesaggio domestico in chiave still-life, dal sapore un po’ asettico e un po’ avveniristico, dove ogni gradient occupa un preciso ruolo percettivo e prospettico. Egli persegue un equilibrio tra le parti trattando a pari merito arredi e superfici.

 

Robotic space – In an as yet unspecified location, Rustem Urazmetov, owner of UR Bureau, has designed a truly singular apartment. Together with his team, he came up with a minimalist white interior, enlivened by shades of bright colors that intertwine in every room.

Urazmetov used a continuous sequence of shades of green, turquoise, blue and purple to connect different color accents present within each individual room. The smooth flow of vibrant tones is supported by the streamlined shape of the furniture and the geometric variations of the walls. In some areas, such as bathrooms, a single color fills the entire room.

The architect conceives the domestic landscape in a still-life key, with a somewhat aseptic and somewhat futuristic flavor, where each gradient occupies a precise perceptive and perspective role. He pursues a balance between the parties by treating furnishings and surfaces on an equal footing.

L’ANELLO DI FUOCO

ARCHITECTURE | CHENGDU

Chengdu, metropoli cinese dalla forte vocazione finanziaria e commerciale, può essere considerata la capitale mondiale dei ponti pedonali.

Il Jiaozi Ring è il primo cavalcavia con funzioni multiple nel paese del Dragone. Inaugurato nel 2021, caratterizza il distretto delle Tianfu Twin Towers sia di giorno (grazie al colore rosso fiamma tipico della tradizione cinese) sia di notte (per lo spettacolo di luci).

Il ponte paesaggistico, destinato a pedoni e ciclisti, ha un diametro interno di 90 metri e un diametro esterno di 110 metri. Si colloca, a mo’ di raccordo anulare, a cavallo di un incrocio particolarmente complesso e nevralgico. Sul pavimento, la fascia in cemento blu è destinata ai ciclisti.

Il Jiaozi Ring è avvolto da una struttura reticolare dalle forme fluide e flessuose. Oltre a generare uno spettacolo di luci, costituisce un ottimo punto di osservazione rispetto ai grattacieli circostanti.

 

The fire ring – Chengdu, a Chinese metropolis with a strong financial and commercial vocation, can be considered the world capital of pedestrian bridges.

Jiaozi Ring is the first overpass with multiple functions in the country of Dragon. Inaugurated in 2021, it characterizes the Tianfu Twin Towers district both during the day (thanks to the flame red color typical of the Chinese tradition) and at night (due to the light show).

The landscaped bridge, intended for pedestrians and cyclists, has an internal diameter of 90 meters and an external diameter of 110 meters. It is located, like a ring jonction, straddling a particularly complex and crucial road intersection. On the floor, the blue concrete band is intended for cyclists.

The Jiaozi Ring is wrapped in a reticular structure with fluid and supple shapes. In addition to generating a light show, it is an excellent observation point with respect to the surrounding skyscrapers.

MASSIMALISMO SELVAGGIO

FASHION | KANSAI YAMAMOTO

Fuori dalle regole e dai ritmi del fashion system, Kansai Yamamoto ha operato sempre all’insegna della libertà espressiva e della fantasia pura. La sua attività ha segnato l’evoluzione della moda tra gli anni ’70 e ’90, in un contesto – il Giappone – e in un periodo fortemente inclini alla sperimentazione.

Il suo linguaggio si impernia su una figurazione stilizzata, mentre il suo immaginario esplosivo oscilla in senso circolare tra il pop occidentale, i manga nipponici e la tradizione folk. Per questo i suoi abiti non possono che essere inondati da colori accesi, a contrato, senza precisi codici tonali. Difatti le creazioni di Kansai – si firmava semplicemente con il nome di battesimo – si ispirano al concetto di “basara” (“massimalismo selvaggio).

Possiamo affermare che abbia codificato ante-litteram il filone Pop della moda, in netto anticipo sui tempi rispetto a moltissimi colleghi, costruendo un mondo estetico realmente e organicamente “popolare”.

 

Wild maximalism – Outside the rules and rhythms of the fashion system, Kansai Yamamoto has always worked under the banner of freedom of expression and pure imagination. Her activity marked the evolution of fashion between the 70s and 90s, in a context – Japan – and in a period strongly prone to experimentation.

Her language hinges on a stylized figuration, while her explosive imagery oscillates in a circular sense between Western pop, Japanese manga and folk tradition. For this reason, her clothes can only be flooded with bright, contrasting colours, without precise tonal codes. In fact, Kansai’s creations – she signed herself simply with her first name – are inspired by the concept of “basara” (“wild maximalism”).

We can say that he codified the Pop trend of fashion ante-litteram, well ahead of the times compared to many colleagues, building a truly and organically “popular” aesthetic world.

OPTICAL FUNZIONALISTA

ART | ENMANUEL MASTROIANNI

Oramai la distanza tra arte contemporanea e progettazione digitale è pari a zero. Lo dimostra anche il lavoro di Enmanuel Mastroianni, che contamina la creazione architettonica con quella del manufatto artistico.

Ma non solo. In Plano Virtual l’artista (venezuelano, classe 1990) si avvicina alle esperienze dell’Arte Programmata e Cinetica, ovvero dell’avanguardia degli anni ’60. Innanzitutto quest’opera, un po’ come tutta la produzione di Mastroianni, si pone a crinale tra scultura e arredo: il gioco di sporgenze e rientranze suggerisce una sue funzionalizzazione, come se fosse un room divider.

Il manufatto è costituito da decine di tubolari in verro e da lastre in acrilico. La verniciatura dei tondini in rosa shocking, accostato alle tinte esplosive dei pannelli trasparenti, determina un effetto assai audace, frutto anch’esso di un’espressività pienamente digitale.

 

Optical functionalist – By now the distance between contemporary art and digital design is zero. This is also demonstrated by the work of Enmanuel Mastroianni, who contaminates architectural creation with that of the artefact.

But not only. In Plano Virtual the artist (Venezuelan, born in 1990) approaches the experiences of Programmed and Kinetic Art, or the avant-garde of the 60s. First of all this work, a bit like all of Mastroianni’s production, is placed on the ridge between sculpture and furniture: the play of protrusions and recesses suggests its functionalization, as if it were a room divider.

The artifact is made up of dozens of boar tubes and acrylic plates. The painting of the rods in shocking pink, combined with the explosive colors of the transparent panels, determines a very bold effect, also the result of a fully digital expressiveness.