IL CAFFÈ DISTOPICO

INTERIOR | HARRY NURIEV

Crosby Studios presenta Café 2046, un locale dal sapore cyberpunk aperto di recente a Mosca.

Acciaio, cemento, pannelli LED e superfici verde neon compongono la tavolozza inaspettata per l’ultimo progetto dell’artista e architetto Harry Nuriev, attivo a New York e a Mosca. Prende il nome dal film di fantascienza di Wong Kar-Wai del 2004, intitolato appunto “2046”. Lo spazio è una “combinazione di realtà e realtà virtuale” e offre caffè e prodotti da forno in un ambiente allettante ma distopico.

Nuriev, noto per la sua etica del design all’avanguardia, è stato nominato un’autorità globale nel minimalismo e lodato per la sua capacità di creare spazi accattivanti per l’era di Instagram. Il designer utilizza spesso colori audaci nelle sue opere monocromatiche, ma il verde neon, “un colore che si vede raramente negli interni”, ha offerto una sfida unica che intende spingere l’esperienza visiva in un’estesa varietà di luoghi.

 

Distopic coffee – Crosby Studios presents Café 2046, a recently opened space with a cyberpunk flavor in Moscow.

Steel, concrete, LED panels and neon green surfaces make up the unexpected palette for the latest project by the artist and architect Harry Nuriev, active in New York and Moscow. It takes its name from the 2004 science fiction film by Wong Kar-Wai, entitled “2046”. The space is a “combination of reality and virtual reality” and offers coffee and baked goods in a tempting but dystopian setting.

Nuriev, known for his cutting-edge design ethic, has been named a global authority in minimalism and praised for his ability to create eye-catching spaces for the Instagram era. The designer often uses bold colors in his monochromatic works, but neon green, “a color that is rarely seen in interiors”, offered a unique challenge that intends to push the visual experience into a wide variety of places.

DA MEMPHIS ALLE HAWAII

ARCHITECTURE | ETTORE SOTTSASS JR.

Nell’immaginario collettivo, l’opera di Ettore Sottsass jr. coincide soprattutto con l’ambito del design d’arredo, e in particolare con l’esperienza del marchio Memphis. Per contro, restano abbastanza sconosciuti i suoi progetti di architettura, realizzati per lo più all’estero.

Uno dei lavori più interessanti e più riconoscibili del maestro è la Olabuenaga House a Maui, nelle Hawaii. L’edificio (1989/’97), esprime piena coerenza con il mondo estetico del progettista, che lo concepisce come un incastro complesso di parallelepipedi colorati.

Ma non si tratta di un puro esercizio formale. Il gioco di sfalsamenti e asimmetrie rispecchia l’organizzazione funzionale interna.

Ovviamente la palette cromatica è quella che ritroviamo nei progetti coevi dello stesso Sottsass e di gran parte della corrente postmoderna. Tinte nette e vivaci come il rosso, il verde, il giallo e il bianco caratterizzano anche l’interno (con l’aggiunta di rosa, azzurro e altre declinazioni pastello), che appare simultaneamente friendly e schematico.

 

From memphis to hawaii – In the collective imagination, the work of Ettore Sottsass jr. coincides above all with the field of furniture design, and in particular with the experience of the Memphis brand. On the other hand, his architectural projects, mostly made abroad, remain quite unknown.

One of the master’s most interesting and most recognizable works is the Olabuenaga House in Maui, Hawaii. The building (1989/97) expresses full coherence with the aesthetic world of the designer, who conceives it as a complex interlocking of colored parallelepipeds.

But this is not a mere formal exercise. The game of offsets and asymmetries reflects the internal functional organization.

Obviously the color palette is the one we find in contemporary projects by Sottsass himself and most of the postmodern current. Clear and lively colors such as red, green, yellow and white also characterize the interior (with the addition of pink, light blue and other pastel shades), which appears simultaneously friendly and schematic.

MIAMI VISIONARIA

ARCHITECTURE | KARIM RASHID

Le saltuarie incursioni di Karim Rashid nell’ambito dell’architettura – che finora non hanno pressoché trovato realizzazione – sono una trasposizione provocatoria del suo tipico linguaggio. Sono spesso proposte a-scalari, che appaiono come grandi “oggetti” psichedelici privi di ogni legame con il contesto, però capaci di scardinare le regole consolidate dei luoghi e del paesaggio urbano.

Tuttavia il nuovo edificio polifunzionale, battezzato Kollekte, che il designer anglo-egiziano ha concepito per il la città di Miami. Esso nasce dalla sovrapposizione asimmetrica di singoli parallelepipedi, ciascuno caratterizzato da una grande vetrate dal perimetro sinuoso e variamente sagomate. Oltre a stabilire un legame prospettico ben preciso con il paesaggio – attraverso l’ampio affaccio sul mare – Karim richiama esplicitamente la tradizione cromatica della città… quella dei colori luminosi derivati dal periodo déco, con cui egli differenzia un volume dall’altro.

 

Visionary Miami – Karim Rashid’s occasional forays into architecture – which so far have hardly been realized – are a provocative transposition of his typical language. They are often a-scalar proposals, which appear as large psychedelic “objects” devoid of any connection with the context, but capable of unhinging the consolidated rules of places and the urban landscape.

However, the new multifunctional building, christened Kollekte, which the Anglo-Egyptian designer conceived for the city of Miami. It arises from the asymmetrical superimposition of single parallelepipeds, each characterized by a large glass window with a sinuous and variously shaped perimeter. In addition to establishing a very precise perspective link with the landscape – through the wide view of the sea – Karim explicitly recalls the chromatic tradition of the city … that of the luminous colors derived from the Deco period, with which he differentiates one volume from another.

RESINA IN PASSERELLA

SET UP | GAETANO PESCE + BOTTEGA VENETA

La recente fashion week milanese ha visto la collaborazione tra un brand del lusso e un gigante del design italiano.

Bottega Veneta ha affidato a Gaetano Pesce l’allestimento della sala in cui ha sfilato la collezione primavera 2023. Il designer ha creato una vera a propria installazione site-specific con la materia che da decenni contraddistingue il suo lavoro a cavallo tra arte e progetto: la resina.

Sul pavimento ha fatto colare i polimeri in versione fluida in modo da creare enormi chiazze di diversi colori, ritoccate con dettagli pittorici. Lo stesso procedimento è stato applicato alle decine di sedie destinate agli spettatori, ognuna diversa dall’altra per tinta e conformazione delle macchie.

A sala vuota l’occhio percepisce il caleidoscopio cromatico, in gioco che riassume la ricerca espressiva e materica di Gaetano Pesce, in un conflitto tra allestimento provvisorio e durevolezza.

 

Resin on the catwalk – The recent Milan fashion week saw the collaboration between a luxury brand and an Italian design giant.

Bottega Veneta has entrusted Gaetano Pesce with the set up of the room in which he showed the spring 2023 collection. The designer has created a real site-specific installation with the material that has distinguished his work for decades between art and design: the resin.

On the floor he poured the polymers in a fluid version to create huge patches of different colors, retouched with pictorial details. The same procedure was applied to the dozens of chairs intended for spectators, each different from the other in color and shape of the spots.

When the room is empty, the eye perceives the chromatic kaleidoscope, at play that summarizes the expressive and material research of Gaetano Pesce, in a conflict between provisional setting and durability.

PRANZO A OZ

INTERIOR | LI XIANG

Sembra che la designer Li Xiang abbia la fiaba nelle vene. Nelle sue realizzazioni, quasi tutte a carattere collettivo, regna un’atmosfera surreale, vicina alle ambientazioni cinematografiche del Mago di Oz.

Lo dimostra anche il ristorante Meland, a Wuhan, in Cina. Sebbene attestato nella categoria luxury, si propone come un’interessante formula di intrattenimento per famiglie, in cui coniugare cibo, gioco e spettacolo visivo. Il paesaggio è dominato da arredi giocosi e da elementi decorativi sognanti, in cui si alternano tinte pastello e toni più audaci.

Le colonne simili a camini sono ricoperte di bolle trasparenti in policarbonato rosa pallido, al cui interno si trova l’area giochi per i bambini. Lì attorno sono distribuiti i tavoli da pranzo, soluzione che rende più facile per i genitori la sorveglianza.

 

Lunch in Oz – It seems that designer Li Xiang has a fairy tale in her veins. In her creations, almost all of a collective nature, a surreal atmosphere reigns, close to the cinematic settings of the Wizard of Oz.

This is also demonstrated by the Meland restaurant in Wuhan, China. Although certified in the luxury category, it is proposed as an interesting entertainment formula for families, in which to combine food, games and visual entertainment. The landscape is dominated by playful furnishings and dreamy decorative elements, in which pastel shades alternate with bolder tones.

The chimney-like columns are covered with transparent bubbles in pale pink polycarbonate, inside which is the children’s play area. The dining tables are scattered around there, a solution that makes surveillance easier for parents.

LA CASA SULLA PIATTAFORMA

INTERIOR | MATALI CRASSET

Elle Decor ha pubblicato di recente un servizio dedicato a un appartamento su due livelli ridisegnato da Matali Crasset, che noi vogliamo riproporre per il suo interesse cromatico. Si trova in Normandia e si affaccia sul mare. Per valorizzare questo rapporto visivo, la designer ha creato, in prossimità delle finestre, una sorta di palco in legno che permette la contemplazione del paesaggio.

Lo spazio domestico è costituito da volumi bianchissimi e da arredi prevalentemente in legno chiaro. Tuttavia, grande importanza viene attribuita anche al colore, che definisce gli spazi e dà identità diverse ai singoli elementi, in un contrappunto di cromie che non teme le tinte accese: dall’azzurro brillante all’arancione, dal verde prato al fucsia intenso. Questa soluzione crea veri e propri punti di intimità individuale.

 

The house on the platform – Elle Decor has recently published a service dedicated to a duplex apartment redesigned by Matali Crasset, which we want to propose again for its chromatic interest. It is located in Normandy and overlooks the sea. To enhance this visual relationship, the designer has created, near the windows, a sort of wooden stage that allows contemplation of the landscape.

The domestic space is made up of very white volumes and furniture mainly in light wood. However, great importance is also attributed to color, which defines the spaces and gives different identities to the individual elements, in a counterpoint of colors that does not fear bright colors: from bright blue to orange, from grass green to intense fuchsia. This solution creates real points of individual intimacy.