IL DIVANO VISIONARIO

ARREDO | SUPERSTUDIO

Tra le numerose proposte del Design Radicale – siamo nell’ultimo scorcio degli anni ’60 del secolo scorso – troviamo il divano Sofo, disegnato dal Superstudio e prodotto da Poltronova nel 1968.

Siamo in una fase storica di grandi cambiamenti sociali e culturali che, sul piano del gusto e degli stili, strizzavano l’occhio al Pop e alle sperimentazioni psichedeliche. E questo divano contribuisce alla trasformazione del paesaggio domestico attraverso i suoi colori esplosivi, la modularità e la perfetta impilabilità dovuta alla forma della massa poliuretanica. Proprio le tinte del rivestimento rappresentano la novità più dirompente di questo modello: su uno sfondo fucsia o verde lime, una doppia striscia a contrasto.

In una delle foto, siedono su Sofo sono proprio due dei giovanissimi designer: Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, entrambi scomparsi di recente.

BIRRA SHOCKING

INTERIOR | OMNIPOLLO

Anche la birra è espressione delle culture urbane. Non solo Omnipollo sperimenta nuovi gusti, ma studia l’immagine di bottiglie e lattine attraverso la collaborazione con artisti legati al mondo street. Contribuisce così a consolidare l’immaginario pop, fatto di grafiche energetiche e psichedeliche.

L’azienda svedese ha inaugurato poco tempo fa una birreria ad Amburgo, il cui interior riflette esattamente quella filosofia. Nulla di glamour. Situato in una posizione un po’ marginale, è segnalato da un’insegna al neon, rapido collegamento con gli anni ’80.

Il disegno degli interni conserva le preesistenze edilizie, a partire dagli archi in mattoni, ma inonda lo spazio con vernici e resine dai colori shocking. Unico elemento decorativo aggiunto, la pannellatura lignea sui pilastri, dal margine a zig-zag.

Fucsia, rosso e giallo creano un’insolita parentesi underground nel grigiore della città tedesca.

COLORE AMBIENTALE

ARTE | FRANCO SUMMA

La recente scomparsa di Franco Summa è un’occasione per ricordarne il contribuito anche in tema di cromatologia. Ante litteram ha incardinato il proprio lavoro sul tema delle installazioni negli spazi aperti, intensificati nelle valenze estetiche-simboliche per una lettura più attenta dei luoghi della vita. Da qui, la definizione di “arte ambientale”, fortemente relazionale ed emozionale rispetto alla collettività.

La mancanza di attenzione progettuale tipica di tanti contesti urbani viene colmata anche attraverso l’uso del colore applicato ai volumi dell’installazione. Lontano da ogni banalizzazione associata ai colori primari, l’artista pescarese elabora una sorta di “arcobaleno culturale”: una doppia serie di dodici colori saturi alternati secondo un ordine significante. Nei parallelepipedi posati sotto il cielo, le tinte accostate lungo gli spigoli creano un effetto cinetico, con variazioni percettive in base al punto di osservazione.

COLORE CHE SCENDE, COLORE CHE SALE

ARCHITETTURA | SCALE

Negli edifici collettivi di grandi dimensioni è stata scalzata dall’ascensore. Negli spazi abitativi è ridotta al minimo per ingombro geometrico e visivo… eppure, grazie all’uso del colore, la scala interna (e non solo) sta vivendo una vera e propria riscossa progettuale.

La principale fonte di stimolo creativo sta proprio nella sua tridimensionalità dinamica, che fa correre l’occhio sui parapetti e sulle sequenze di gradini. Che sia in posizione obliqua o attorcigliata su se stessa, che sia protagonista o marginale, con semplice funzione di collegamento verticale, il corpo scale diventa elemento di spettacolo visivo, se osservato dal basso, con lo sguardo sui parapetti, o dall’altro, con la gradinata in primo piano.

Anche applicata a una semplice vernice, la sperimentazione cromatica è in grado di riqualificare perfino una scala realizzata in cemento armato a vista, in un edificio moderno o in un parcheggio multipiano.

SEDERSI È UN GIOCO

FURNITURE | NORTSTUDIO

Dopo decenni di riflessioni sul rapporto tra forma e funzione, per Nortstudio la prima è in grado di scatenare risultati tipologici di grande interesse.

Lo provano le collezioni di sedute disegnate e autoprodotte da Jef De Brabander e Kathleen Opdenacker, titolari dello studio insediato ad Anversa. Nel progettare Hooked, Form e Urban Shapes (queste ultime destinate allo spazio collettivo), i designer hanno individuato nel colore l’elemento di connotazione primaria.

La laccatura opaca con materiali acrilici occulta i materiali della struttura (MDF per gli sgabelli e lastra di alluminio per la panca pubblica). Il gioco sta non solo nel sedersi, ma soprattutto nell’assemblaggio dei moduli e, più a monte, nella personalizzazione cromatica: come si vede dalle foto, l’utente può ottenere sofisticate palette che, interagendo con la geometria primaria e gli effetti chiaroscurali, generano still life di grande fascino visivo.

LA GIUNGLA SECONDO MIUCCIA

FASHION STORE | PRADA

Prada è anche sperimentazione progettuale su livelli molto elevati. E non solo sulle passerelle.

Per il lancio al pubblico della collezione primavera-estate 2020, il marchio milanese ha allestito un corner-installazione alle Galeries Lafayette di Parigi – presente fino al 10 febbraio – decisamente sbalorditivo, intitolato Hyper Leaves. Un gazebo dalle forme molto tradizionali (da giardino pubblico, da luna park) viene trasposto in forme psichedeliche. Sulla struttura vede brillante vengono sovrapposti ritmicamente tubi al neon. Lo stesso trattamento viene esteso ai pilastri adiacenti. Elemento unificatore dello shop, un tappeto in tinta dal perimetro curvo.

Secondo le recenti tendenze cromatiche nel campo del retail, il verde si sta rivelando un vero colore da guerrilla marketing, dalla forte personalità ma capace di incidere sullo sguardo del visitatore e di adattarsi alla personalità dei brand più diversi.