UNA STRANA ZEBRA

ARCHITETTURA | KANPUR, INDIA

L’Hotel denominato The Pink Zebra si presenta come un luogo fiabesco, quasi onirico. Si trova a Kanpur, nell’India settentrionale, in una zona urbana di frangia. Progettato dallo studio Renesa, si presenta come una parentesi ottica e cromatica rispetto a un contesto un po’ trasandato e semi-rurale.
Un immobile preesistente di scarso pregio architettonico subisce un incisivo intervento di restyling sulla facciata e negli spazi interni. Il nuovo sistema decorativo trasporta il visitatore in un’esperienza percettiva assai coinvolgente e perfino disorientante. E comunque di natura immersiva.

Il tema dominante è il contrasto – rafforzato da forti asimmetrie – tra il rosa e porzioni a strisce bianche e nere, con andamento obliquo rispetto a muri e pavimenti.
Nei patii, l’effetto optical è reso ancor più caotico dall’ombra delle doghe frangisole, anch’esse oblique e parallele fra loro, sugli spazi semi-aperti.

COME UNA RAGNATELA

METROPOLITANA | TOKYO

La stazione della metropolitana Iidabashi Oedo è situata in uno dei gangli di Tokyo a maggiore densità relazionale. Vi si incrociano strade, tracciati infrastrutturali e tante traiettorie umane, attirate da attività di tipo sia pubblico che privato.

La metafora reticolare viene reinterpretata da Makoto Sei Watanabe in modo assai incisivo nel progetto di quella stazione sotterranea. La struttura in cemento armato viene lasciata a vista, perfino senza finiture o attrezzature visivamente caratterizzate, diventando lo sfondo un’installazione con forte potere identificativo.

I tratti interessati dai lunghissimi collegamenti verticali vengono enfatizzati, in alto, da una sorta di ragnatela stirata, realizzata in elementi metallici tubolari, ospitano anche gli apparecchi per l’illuminazione.

Insolito il rivestimento cromatico: verde elementare. Decisamente coraggioso e pervasivo, un po’ onirico, capace di determinare senza equivoco la personalità di quell’ambiente trasportistico.

CONTRASTI DA RELAX

INTERIOR | SALT PALMAR HOTEL

Basta una sola foto per sintetizzare la filosofia cromatica adottata dalla designer Camille Walala in questo lavoro.

Ha appena aperto i battenti l’hotel Salt Palmar, situato a Quatre Cocos, nella Repubblica di Mauritius. L’identità degli spazi non poteva che rispecchiare la ricchezza e la sensualità dei linguaggi che, al largo del Madagascar, mixa cultura africana, misticismo indiano e influenze del colonialismo europeo.

Nell’arredo e nella decorazione, le scelte stilistiche della Walala sono abbastanza semplici, per creare un ambiente conviviale e friendly. Ma sulla palette colori sviluppa una ricerca potente, accostando strisce bianche e nere, colori intensi e toni desaturati, in un ensemble assai articolato.

Elementi d’arredo, pavimenti, superfici verticali e componenti tessili sono trattati, a livello cromatico, come equivalenti, tanto da coinvolgere il turista in una sinfonia allegra e amichevole.

LA MURAGLIA ROSSA

ARCHITETTURA | RICARDO BOFILL

In Spagna, sulla costiera di Alicante, sorge un complesso residenziale progettato da Ricardo Bofill, edificato tra il 1968 e il 1973.

L’intervento intrattiene con il territorio un rapporto complesso ma perfetto. Si adatta alla difficile morfologia del sito – una scarpata rocciosa e ripida, che scende verso il mare – nonostante la notevole articolazione tipologica. Difatti, il riferimento insediativo è la fortificazione medievale araba, reinterpretato attraverso la fitta intersezione tra volumi prismatici.

In generale, le facciate (totalmente a intonaco) presentano un andamento asimmetrico, uno slancio verticale e incessanti effetti chiaroscurali. Quelle rivolte al Mediterraneo sono di color rosso-rosato, ritmate dai balconi arancio; i volumi verso l’entroterra sono invece tinteggiati in azzurro e blu.

Pur apparendo come una provocazione tipica dell’architettura radicale, l’uso colore decreta un forte legame con il paesaggio.

AFRICA CHIAMA ITALIA

ARTE | MILANO, CITY LIFE

ArtLine è un progetto di arte contemporanea del Comune di Milano, che coinvolge diversi artisti under40, mirato all’arricchimento del parco pubblico di City Life. L’installazione più recente (e più “social”) è Coloris, firmata da Pascale Marthine Tayou.

Da un pavimento in calcestruzzo, che rappresenta il planisfero terrestre, si eleva un centinaio di tubi metallici verniciati con colori vivaci e luminosi. Le loro altezze variano dai 6 ai 12 metri e sulla sommità di ogni palo si trova un uovo.

L’opera è un’esplosione cromatica che si irradia sulla città. L’artista belga-camerunense riconosce nell’uso del colore, abbinato al valore simbolico dell’uovo, un forte significato di fecondità e di fratellanza tra le etnie oramai radicate nel capoluogo lombardo. Egli opta per una palette molto variegata, che coinvolge tutte le tinte dello spettro primario e tante loro nuance, in contrasto con la monocromia delle nuove architetture circostanti.

L’ARCOBALENO DI CRISTALLO

FASHION | SWAROVSKI

Negli ultimi anni, varie iniziative progettuali e d’immagine hanno consentito alla Swarovski di collocare il proprio prodotto su orbite contemporanee, pur rimanendo fedele al tema del cristallo sfaccettato.

In occasione dell’opening della nuova Manufaktur, a Wattens, l’azienda austriaca ha chiesto a Carlotta Tabaroni di creare un’installazione. La stylist ha valorizzato gli elementi Swarovski – dallo strass più minuto, da usare come semilavorato, fino alle proposte fashion più complete – in una sequenza cromatica davvero spettacolare. Su due scaffali curvilinei, di color bianco, sono stati mescolati gli oggetti in modo da creare una sfumatura continua, che parte dal bianco per attivare al blu.

Un arcobaleno lineare, che lascerà sicuramente un’impronta nell’immaginario dell’azienda che esporta in tutto il mondo, regalando sogni scintillanti a chi non può permettersi i diamanti.